Da che mondo è mondo, si sa, ogni uomo ha sempre sognato di avere accanto un maggiordomo. Qualcuno che alla mattina apra le finestre al posto nostro, prepari il caffè e ci consigli se siano meglio i moon boot o le infradito. Qualcuno che ci ricordi cosa dobbiamo fare durante il giorno, che ci riordini la casa, che non aspetti altro che un nostro comando per soddisfarlo. Diciamolo, l’arte della riverenza rinfranca lo spirito, soprattutto per chi la riceve.


Figure di paggetti, domestiche e maggiordomi si sono susseguite negli anni, ma col tempo sono diventati costosi. Mica siamo tutti ricchi. E poi ormai hanno quel gusto un po’ retrò, fanno molto stile coloniale, può non piacere. Oltre al fatto che origliano.


La tecnologia, però, questo nostro desiderio l’ha capito subito. Chi non si ricorda il primo goffo tentativo di maggiordomo elettronico, Emiglio Robot, che si approcciava ai bambini trasportando telecomandi e interagendo con la voce dei giovani padroni dalle gambe ancora corte?


Certo, esordire con Emiglio – che rimane un gran pezzo vintage – non è proprio una garanzia, ma la tecnologia è andata avanti, e ora con l’avanzare del nuovo millennio abbiamo assistito alla nascita dei cosiddetti smart speaker, in italiano assistenti vocali, che fanno del robottino maggiordomo un pallido ricordo.


Amazon, Google e Apple sono stati pionieri del nuovo mercato, anche se non gli unici. Gli assistenti vocali di oggi sono discreti, moderni e di design. E a coloro che pensano di essere spiati dalla CIA 24h su 24, ricordiamo subito che basta spegnere il microfono e la magia dell’essere serviti e riveriti si interromperà subito. Oppure cancellare la cronologia, in caso di scheletri nell’armadio che è meglio rimangano tali.


Può darsi che vi stiate chiedendo: “Sì, ma a parte fare le solite domande e chiedergli di mettere la musica, che ci faccio con, che ne so, Alexa?” Cose che non potete neanche immaginare. In realtà questi assistenti vocali, con un’intelligenza basata sulla machine learning, con dei piccoli accorgimenti offrono estensioni utili e degne di riconoscenza. Giuro, non si limitano a cercavi sinonimi mentre scrivete il vostro poema o a trovare il significato di “luculliano”.


Beh, insomma, basta tergiversare. Ecco una lista di ciò che può fare per voi un assistente vocale dei giorni nostri.


IL TUTTOFARE
Una delle rivoluzioni tecnologiche senza dubbio più innovative è la possibilità di avere una domotica efficiente, ma sul serio. Gli assistenti vocali possono collegarsi a quanti più elettrodomestici possibili e attivarli o disattivarli a piacere. Termostati, tapparelle, aspirapolvere, timer del forno, televisioni, sveglie, radio, luci dell’albero di Natale, abat-jour. E non serve neanche che questi siano di ultima generazione. Per rendere tutto funzionante a voce basta avere un broadlink, ovverosia una piccola scatoletta in grado di rendere smart qualsiasi dispositivo attivabile tramite infrarossi o radiofrequenze.


IL MAGGIORDOMO
Immaginate. Sono le 7 di mattina. Suona la sveglia, si alza la tapparella, si accende il bollitore. E magari anche il tostapane dove la sera prima avete già messo due fette di pane. Non vi resta che alzarvi dal letto e fare ciò che il vostro assistente non può proprio fare al posto vostro (andare in bagno, per esempio). Non è fantascienza, impostando le routine l’assistente vocale parte o in automatico o al comando vocale. E se siete tipi nottambuli, al suono di “È qui la festa?” provate a pensare che cosa comandare al vostro maggiordomo virtuale. Con il coprifuoco attivo, in questi ultimi tempi bisogna ingegnarsi. Può anche spingervi ad alzarvi dal divano, basta chiedere di farvi fare un po’ di sport (ma no, non farà gli addominali al posto vostro).


IL DJ
Una delle migliori funzioni degli assistenti vocali è indiscutibilmente quella dello speaker musicale, che in realtà è stata ampiamente sdoganata. Ma può fare di più che impostarvi la colonna sonora del “rimorchio facile”. Tramite le Skills , che altro non sono se non abilità o comandi aggiuntivi, si possono installare delle app gratuite in grado di collegarsi anche alle stazioni radio del Nicaragua. Interessante è anche la possibilità, tramite il cosiddetto Drop in, di diffondere la musica in ogni stanza, se avete più devices disponibili. Come stare in discoteca, o quasi.


IL SEGRETARIO
A proposito di coprifuoco e contatti, un’altra scoperta intelligente è la possibilità di chiamarsi con gli assistenti vocali. Non bisogna essere per forza nella stessa casa, basta solo che anche chi volete chiamare abbia dato consenso alla suddetta funzione. L’unica postilla è che non è necessario rispondere, il walkie talkie parte in automatico. Quindi fate attenzione a non abilitare la funzione anche in bagno o a non aggiungere vostra madre nei contatti preferiti. O la vostra/il vostro amante. Certe questioni, si sa, è meglio che rimangano private.


LA GUARDIA DEL CORPO
Non serve neanche dirlo, certo, gli assistenti vocali possono fare anche da antifurto. E che antifurto. Ovviamente c’è l’estensione apposita, ma chi non ha gambe, ha testa. Più chiaramente, è possibile creare dei metodi alternativi per scacciare gli intrusi da casa vostra. Molti usano come trucco quello di accendere le luci a distanza, o di registrare conversazioni per poi mandarle in loop in momenti critici. L’idea è che si pensi così che in casa ci sia qualcuno, per scoraggiare eventuali ladruncoli. Per i veri professionisti, però, ho sentito anche alcuni assistenti vocali riprodurre sirene di allarmi degne della Federal Reserve americana. Del resto, quando il gioco si fa duro…


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Valentina Barzago
Jessica Benfatto
Jessica Benfatto