Forse non sapete che fino al 31 maggio 2024 è possibile richiedere il cosiddetto bonus psicologo, ovvero un aiuto economico per andare, appunto, dallo psicologo o dalla psicologa. Ma perché e come dovremmo farne richiesta?

…Ma che sei matto? 

Tanto per cominciare, possiamo rallegrarci per aver rotto un tabù. Prima infatti dallo “strizzacervelli” ci andavano solo i “matti”… oggi sei matto se non ci vai (e comunque strizzacervelli non lo chiama più nessuno)!

Esageriamo eh, ma il succo è quello: ormai i pregiudizi sulle psicologhe e gli psicologi non ci sono più, e nemmeno su chi ci va. 

Sono in particolare due gli elementi che hanno accelerato questo processo nel corso degli ultimi anni. Il primo è costituito dalla pandemia, che ha fatto emergere disagi imprevisti e ha aumentato gli stati d’ansia di una bella fetta di popolazione. Il secondo è costituito dalla generazione Z, ovvero da tutti quei giovani che, davanti all’instabilità economica e sociale in cui navigano, non riescono (ovviamente) a proiettarsi nel futuro.

Proprio quei giovani che hanno recentemente ricordato a tutti i boomer che la salute mentale è importante quanto la salute fisica

Mens sana in corpore sano, dicevano i latini. Un detto che solitamente si usa per sollecitare le genti a prendersi cura del proprio corpo. Per ricordarci di fare palestra e non mangiare salame a pranzo e a cena, tipo. Beh vale anche al contrario, o meglio è inutile avere i bicipiti a palloncino se poi tipo non riusciamo a dormire la notte. No?

Insomma, questo smantellamento progressivo dei tabù attorno alla psicologia ha fatto in modo che:

  1. siano comparsi degli psicologi e delle psicologhe all’interno delle ASL di tutta Italia, quindi è possibile usufruirne semplicemente pagando il ticket. Un servizio utilissimo, almeno per quanto riguarda un primo supporto;
  2. sia stato istituito il bonus psicologo, che tra un po’ vi spieghiamo meglio. 

Ma perché dovremmo andare da una psicologa o da uno psicologo? 

È tutto un equilibrio sopra la follia

Vasco lo sa bene. Che poi, chi è normale e chi è folle? Come avrete capito non c’è molta differenza. 

I problemi ce li abbiamo tutti. Chi decide di fare un percorso psicologico non è chi ha i problemi ma chi vuole risolverli

Quali sono quindi i problemi o le situazioni che potrebbero farvi dire Ok, forse mi serve parlare con un’esperta o un esperto? Ecco qualche esempio:

  1. affrontare un lutto, una separazione o un qualsiasi evento doloroso che ci ha condizionato;
  2. siamo tristi, proviamo ansia o un senso di impotenza;
  3. non riusciamo ad accettare uno o più aspetti della nostra vita;
  4. non riusciamo a dormire e proviamo un perenne senso di stanchezza;
  5. non riusciamo a smettere di fare qualcosa che vorremmo smettere di fare;
  6. siamo dipendenti da alcool, droghe, gioco, cibo, sesso, eccetera eccetera;
  7. siamo arrabbiate e arrabbiati per qualche motivo, e la rabbia ci rende violente o violenti;
  8. vogliamo parlare con qualcuno che non sia una persona che conosciamo;
  9. siamo troppo timide o timidi;
  10. ci sentiamo sole o soli;
  11. vogliamo migliorare la nostra autostima o semplicemente conoscerci meglio. 

Questi come dicevamo sono solo esempi, perché i motivi per intraprendere un percorso psicologico sono infinitiiiii.

Buono il bonus 

Il bonus psicologo è un contributo economico ideato qualche anno fa per contrastare gli effetti psicologici della pandemia, contributo che è stato almeno in parte confermato… E meno male.

Possono farne richiesta tutte le persone che sentono di averne bisogno, attraverso il sito dell’INPS o chiamando il relativo Contact Center. 

I requisiti sono essenzialmente due: 

  1. essere residenti in Italia; 
  2. avere un ISEE non superiore a 50.000 euro.

In base al reddito verranno poi erogati diversi tipi di contributo. Potrete poi scegliere se andare da uno psicologo o una psicologa, uno o una psicoterapeuta, oppure ancora una o uno psichiatra (sì, ci sono delle differenze): basta che siano iscritti all’albo degli psicologi e delle psicologhe.

Non è detto che la vostra domanda andrà a buon fine, dato che solo una parte di chi ha fatto richiesta potrà accedere al bonus, ma provare non fa male. Se non doveste riuscire ad accedere al bonus potreste scegliere per esempio di andare da un professionista in un ospedale pubblico oppure in uno studio privato, oppure ancora online.

L’importante è smettere di dire cose come: Non sono pazzo o pazza, Io sono così e non posso cambiare, oppure Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno. Forza e coraggio, amiche e amici. Andate oltre questi pensieri e trovate la / il professionista che fa al caso vostro. Vi sorprenderete di quanta soddisfazione potete trovare dopo. Un po’ come dopo una sessione d’allenamento.

Credits per le immagini: Pixabay.com, geralt, a_m_o_u_t_o_n, Bertsz, Tumisu

Teresa Lucente
Teresa Lucente