Il caffè: che si sia degli appassionati o dei consumatori veloci ma abituali, la verità è solo una!

Non è solo la bevanda iconica del nostro Paese, ma un vero e proprio momento di aggregazione e un’occasione per incontrarsi, in casa o al bar, per una colazione o subito dopo pranzo, prima o dopo la pennichella. È la nostra bandiera, il nostro momento preferito e il nostro vizio più caratteristico. Quindi, scopriamo quanti modi ci sono per prepararlo, e quali sono gli strumenti necessari.

Cialde e capsule, ovvero il caffè facile da servire

Sono la soluzione più veloce di preparazione della miscela – sono diffusissime, infatti, le cialde ESE (Easy Serving Espresso). Le cialde possono avere un diametro di 55mm, di 38mm e le più diffuse, di 44mm. Nonostante la dimensione, le cialde contengono sempre tra i 7 e gli 8 grammi di caffè: la dose ideale per una tazzina. Le capsule, invece, ne contengono tra i 6 e i 7 grammi e sono ideate per non essere esclusivamente a uso dei bevitori di caffè: in capsule si trova anche ginseng, orzo, cioccolata.

In entrambi i casi, le miscele più utilizzate sono anche quelle più diffuse nelle piantagioni di caffè di tutto il mondo, ovvero Robusta e Arabica. Le due qualità accontentano le due grandi fazioni di bevitori di caffè: quelli che preferiscono un sapore leggero (Arabica) e quelli che prediligono un aroma più determinato (Robusta). La differenza di gusto è data sia dalla lavorazione del chicco che dalle sue proprietà organiche. La differenza principale tra le due qualità, comunque, è nel contenuto di caffeina – Arabica del 1,5% e Robusta fino al doppio. Dopotutto, perché scegliere? Una tostatura Robusta è perfetta per il risveglio, laddove Arabica può accompagnare durante la giornata, per non perdere mai l’opportunità di concedersi una pausa piena di gusto.

Ma qual è la differenza tra cialde e capsule? Si tratta del materiale di composizione. Le capsule sono formate da plastica, alluminio o – per una scelta più green – materiale compostabile. Insomma, sono di materiale rigido. Tuttavia, per una vera scelta green sarebbe necessario virare sulle cialde. Queste sono composte da vero caffè (già macinato e pressato) chiuso in carta filtrante di cellulosa. Questi materiali rappresentano una scelta più economica e dallo smaltimento veloce. I più green possono usarlo come fertilizzante. Le cialde, inoltre, sono universali, mentre le capsule sono utilizzabili solo per determinati modelli di macchinetta.

La scelta di cialde o capsule garantisce praticità e velocità, ed è per questo che le macchinette di questo tipo sono sempre più diffuse nelle nostre case.

La moka

Tra l’Easy Serving Espresso e lo Slow Coffee c’è la soluzione più diffusa, ovvero la moka. Sappiamo tutti come funziona: bollendo, l’acqua sale e si aromatizza, poi attraversa la polvere nell’imbuto e diventa caffè. Chi di noi non ha una in casa? Anzi: chi non ne ha più di una? E si adattano a ogni tipo d’esigenza: non è difficile trovare negli store macchinette da una così come da ben sessanta tazze! La moka è ormai un vero e proprio oggetto da collezione. Anzi, meglio: per la sua praticità e facilità d’utilizzo, alla moka si perdona la velocità leggermente minore delle macchinette con cialde e capsule. Se poi si considera la maggiore cremosità e il contenimento dell’aroma del chicco, è davvero tutto dimenticato. Per chi s’indirizza verso i metodi dello slow coffee, è possibile anche macinare da soli il caffè da inserire nell’imbuto. Insomma, è un sistema che mette davvero tutti d’accordo. Ecco perché resta la soluzione preferita di tutti!

Lo Slow Coffee

Lo Slow Coffee, invece, è una pratica da veri appassionati. Ci sono diversi meccanismi che rientrano in questa pratica: tra essi, la classica caffettiera napoletana (detta, per la sua riconoscibilità, la Napoletana) e i nuovi sistemi di home coffee.

L’home coffee mira a riprodurre l’aroma e la consistenza cremosissima del caffè che al bar sembra tutto un’altra cosa. Ma non solo! Insieme alla soddisfazione di raggiungere un prodotto finale invidiabile, il sistema di home coffee mira alla riproduzione della gestualità del caffè proprio come-si-fa-al-bar. Il primo strumento da procurarsi è sicuramente il macinino manuale: per gli appassionati non c’è niente di meglio che macinare a mano il chicco, decidendo il livello di sottigliezza della polvere. Ma non bisogna dimenticare! Insieme a esso sono necessari dosatore e bilancia.

Dopo aver macinato il caffè a mano (che può poi essere inserito anche nella moka), per i più appassionati c’è la fase di preparazione del caffè proprio come al bar. I nuovi kit di preparazione prevedono l’utilizzo di macchinette su misura, perfetti per affiancare le macchine professionali ai relativi strumenti di pulitura. La preparazione diventa un’esperienza sensoriale in cui, attraverso queste macchine, si riproducono tutti i gesti del barista – solo, a casa propria. Assolutamente da provare.

La Napoletana, invece, è una caffettiera dai tempi di preparazione più lunghi rispetto a quelli della moka – principalmente perché è composta da un numero maggiore di elementi. Ma l’intensità del prodotto finale è impagabile, e al gusto si aggiunge il sapore della tradizione.

Per aromatizzare l’ambiente è consigliabile arrotolare un becco di carta proprio sul beccuccio della caffettiera: questo consiglio deriva da un cultore. Infatti, ce lo spiega Eduardo De Filippo nella commedia Questi Fantasmi. In questo modo, il fumo denso del primo caffè non si disperde, profuma l’ambiente e lo prepara. Prima di versare l’acqua (che deve bollire un paio di minuti) nella parte interna della capsula bucherellata, si può cospargere il fondo con un mezzo cucchiaino di polvere appena macinata: così l’acqua si aromatizza già al momento della colata. Il risultato è un caffè ancora più profumato. Insieme all’assenza di acqua dal serbatoio, il colore del caffè “a manto di monaco” aiuta a capire quando il caffè è pronto.

E, una volta in tazza, la reazione può essere solo una: “Guardate quanto poco ci vuole a rendere felice un uomo,” dice Eduardo. Ma quando si tratta di caffè non basta fidarsi, bisogna assolutamente provare!

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Lorenza Sabatino
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