Avete sostenuto un colloquio con un’azienda interessante, avete seguito tutti i nostri consigli per impressionare i recruiter, e adesso non vi resta che aspettare… o forse no? Lo sappiamo: l’attesa di una risposta dopo un colloquio può essere snervante, ma non deve necessariamente essere passiva. Adottando i necessari accorgimenti, bussare un colpo alla porta dei recruiter potrebbe addirittura avvantaggiarvi nell’ottenere il lavoro dei vostri sogni. Gli addetti alle risorse umane chiamano questa pratica “follow-up“. Vediamo come e perché mandarne uno.

Cos’è il Follow-Up e perché è Importante?

La parola follow-up significa, letteralmente, proseguimento. Se ben condotta, questa pratica serve a mantenere viva la comunicazione con il recruiter dopo l’inizio del processo di selezione. Un follow-up ben architettato può avere vari benefici, tra cui:

  • Dimostrare interesse: i candidati determinati piacciono molto ai recruiter, e sottolineare il vostro interesse giocherà a vostro vantaggio.
  • Spiccare sulla concorrenza: di solito, sono pochissimi i candidati che mandano un follow-up. Il vostro sforzo extra vi distinguerà positivamente dalla folla.
  • Attirare l’attenzione dei recruiter: quando le candidature sono tante, è bene ricordare ai recruiter chi siete e perché siete la persona giusta
  • Fornire o richiedere informazioni aggiuntive: c’è qualcosa d’importante che vi siete dimenticati di menzionare, o domandare, in sede di colloquio? Il follow-up è la sede giusto per rimediare.

Dopo quanto tempo scrivere ai recruiter?

Il rischio, quando si invia un follow-up, è di risultare troppo insistenti, alle volte addirittura ansiosi. Per questo è bene aspettare il tempo necessario prima di inviarne uno. Non esiste una regola generale: la durata del processo di selezione può variare notevolmente in base all’azienda e adottato. Perciò, in sede di colloquio, ricordatevi sempre di domandare qual è il tempo previsto per la posizione che vi interessa. Mandate il vostro follow-up solo se non avete ricevuto nessuna risposta dopo il periodo stimato dai recruiter.

Se avete dimenticato di domandarlo, è buona pratica mandare il vostro follow-up non prima di una settimana. È ammessa un’eccezione nel caso in cui abbiate ricevuto un’altra offerta.

Come strutturare il tuo follow-up

Una perfetta email di follow-up dovrebbe seguire questa struttura:

  1. Saluto e Ringraziamento: iniziate ringraziando il selezionatore o il responsabile delle risorse umane per l’opportunità di partecipare al colloquio e per il tempo dedicatovi.
  2. Feedback Positivo: fornite un feedback positivo sul colloquio e sottolineate aspetti che avete apprezzato dell’azienda o della posizione.
  3. Riaffermare l’Interesse: sottolineate nuovamente il vostro interesse per la posizione e l’entusiasmo nell’essere considerati.
  4. Approfondimenti: se durante il colloquio sono stati trattati particolari argomenti o progetti, potete sottolineare nuovamente la vostra disponibilità a discuterne ulteriormente.
  5. Chiedere Aggiornamenti: Infine, chiedete gentilmente informazioni riguardo ai tempi previsti per la decisione finale.

Ingannare l’attesa

Se condotto nella maniera giusta, il follow-up può massimizzare le vostre opportunità di farvi notare dai recruiter. Questa pratica dimostra professionalità, interesse e dedizione, qualità apprezzate da qualsiasi datore di lavoro. Grazie ai nostri consigli, potrete scrivere una e-mail di follow-up perfetta. Ricordate, però, che la regola numero uno dopo aver sostenuto un colloquio è non smettere di cercare!

Rimanere attivi e valutare altre posizioni è il modo migliore per ingannare l’attesa…

Foto di Tim Gouw da Unsplash

Flavia Di Mauro
Flavia Di Mauro