Dovete sostenere un colloquio di lavoro e non avete idea di quale sia il giusto approccio? Non sapete cosa approfondire, le cose da portarvi o da chiedere? 

No panic, alla fine di questo articolo sarete cintura nera della gestione (emotiva e non) di quella che nei paesi anglosassoni si chiama interview

È fondamentale arrivare pronti all’incontro che potrebbe decidere il vostro futuro lavorativo. Iniziate a focalizzarvi sulla prestazione almeno due settimane prima, questo vi aiuterà a maturare un approccio consapevole. 

Ecco un po’ di consigli per prepararvi al meglio.

Prima del colloquio di lavoro: curate CV e lettera di presentazione

Apparentemente può sembrare il consiglio più banale, ma è importantissimo che dedichiate cura e attenzione alla realizzazione del vostro curriculum vitae, anche perché è l’unico modo per arrivarci a fare un colloquio di lavoro.

Basta con i CV elenco delle soft skill e delle competenze linguistiche, che sembrano più lista della spesa che un documento che vi presenta. Mettete giù un CV che sia accompagnato da una lettera di presentazione snella e mirata e che sappia raccontarvi attraverso le vostre esperienze professionali. Il CV dovrà essere schematico e facile alla lettura: la facilità di consultazione è una caratteristica importantissima, che può aiutare chi legge a capire se siete la persona giusta (e invogliarlo a chiamarvi). 

1) Preparate una scaletta delle cose importanti

È bene che abbiate chiaro ciò che per voi è indispensabile esprimere. Per farlo stilate una scaletta (non troppo lunga, più o meno 4/5 punti) che vi rimandi a dei concetti chiave che saranno il supporto da cui attingere quando verrà posta la fatidica domanda: “Mi parli di lei”. La scaletta potrebbe includere: gli obiettivi che vi ponete, le capacità di adattamento al nuovo contesto, l’attitudine alla cooperazione e al team building, i motivi che hanno spinto a candidarvi proprio presso quella azienda. Avere una scaletta di cose importanti non basta, è necessario che vi alleniate ad estendere e a discutere questi concetti oralmente. Se questo vi costerà ore in pigiama a gironzolare per casa parlando ad alta voce fregatevene, perché potrebbe fare la differenza e permettervi di essere assunti.  

2) Predisponetevi a non mascherare fragilità e dubbi

Colei o colui che vi sta di fronte è un essere umano. Dunque è importante che facciate leva sulle sue sensazioni emotive. La prima impressione è il trampolino di lancio migliore. Non cercate di nascondere i vostri i difetti, i vostri errori professionali, le vostre incertezze e le vostre paure sul futuro. Starete pensando che è la cosa peggiore da fare. In realtà per raccontarsi con efficacia bisogna evidenziare anche gli aspetti negativi, perché danno l’opportunità di far capire a chi ascolta la vostra capacità di reazione rispetto alle negatività. Mostrarsi è una delle competenze umane più ricercate e rare nel mercato di lavoro. Non esiste la perfezione, quindi non commettete l’errore di raccontarvi infallibili. Chi sta esaminando la vostra candidatura potrebbe storcere il naso. 

3) Esponete il percorso formativo con lucidità ed efficacia

Descrivere nel dettaglio le tappe del proprio percorso di studio aiuterà chi potrebbe offrirvi il posto di lavoro che tanto desiderate a comprendere le vostre aree di competenza e la vostra duttilità meglio di qualsiasi altra informazione. “Siamo quello che sappiamo” è il principio che nei momenti caldi del colloquio dovete tenere bene a mente. Le esperienze formative sono ciò che potrebbe rendervi più adatti per quel posto rispetto agli candidati. Dedicate una parte del discorso, prendete per mano chi ascolta e fategli fare un tour completo delle vostre tappe formative. Focalizzatevi sulle skills specifiche che possano incastrarsi con i bisogni dell’azienda presso cui vi siete candidati. Insomma: voi o nessun altro. 

4) Ponete domande

Chi vi sta intervistando si aspetta di condurre il colloquio. Mettere l’intervistatore in condizione di ricordarsi di voi è fondamentale: accendete la sua curiosità attraverso domande e richieste. Chiedete delle dinamiche dell’azienda che potrebbe assumervi, della paga (si, fatelo!), della possibilità di fare carriera, del contesto, dei colleghi, delle mission aziendali. Rendete il colloquio una piacevole chiacchierata, un momento di confronto, di scambio di idee e considerazioni. Questa attitudine alla dialettica vi aiuterà a sciogliere la tensione e ad acquisire naturalezza. Non aspettate che vi sia chiesto se avete qualche dubbio, arrivate pronti. Ponetevi sullo stesso piano di chi vi valuta, farlo vi renderà più sicuri.

Se siete arrivati fin qui avete le idee un po’ più chiare sull’addestramento necessario per superare brillantemente qualsiasi colloquio. 

Ah, un’ultima cosa: niente ansia. E in bocca al lupo 🙂

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Antonio Mulone
Antonio Mulone