
Il mondo si divide in pedoni e automobilisti. Quando le strade degli uni e degli altri si incrociano ci sono gli attraversamenti pedonali, che consentono a chi sta a piedi di attraversare la strada senza essere investito dalle auto. Ma come si attraversa la strada nel mondo? Nella maggior parte dei paesi sulle strisce pedonali.

Quando e perché nascono le strisce pedonali
Siamo in Inghilterra alla fine degli anni ‘40. C’è il boom delle auto, i clacson fanno popi-popi e la gente comincia a provare l’ebbrezza della corsa nella propria scatoletta metallica. Ma è proprio per questo, e cioè per evitare gli incidenti, che bisogna mettere delle regole.
Per salvare i pedoni dal pericoloso entusiasmo degli automobilisti l’equipe di Re Giorgio pensa a una segnaletica su strada: nascono, così, le strisce pedonali.
Dopo aver constatato che le strisce gialle e blu non sono poi così funzionali si passa al classico bianco e nero, o meglio alle famose zebre. In questo modo gli automobilisti vedono meglio le persone che attraversano la strada e possono fermarsi all’occorrenza.
Le prime strisce pedonali vengono brevettate nel 1951, ma è solo nel 1969 che diventano famose nel mondo, cioè col passaggio dei Beatles in Abbey Road. Ed è subito giubilo da parte di tutti i rockpoppettari di tutto il mondo.

Zebre, Pellicani e Tucani Crossing
Dagli anni Cinquanta ad oggi le strisce pedonali si sono evolute in molti modi, tanto che ogni paese del mondo ha adottato la propria versione. Tre esempi:
Zebra Crossing. Si tratta della versione più semplice, nonché la più diffusa in Italia e in molte parti del mondo: le zebre. Non sono altro che le strisce bianche orizzontali dipinte sulla strada, accompagnate da un semaforo oppure no.
Pelican Crossing. L’attraversamento del pellicano può essere caratterizzato dalle strisce o meno. Ciò che lo contraddistingue è un bottone per essere attivato, un semaforo per gli automobilisti e uno per i pedoni con segnale uditivo. Il pellicano dà quindi il potere ai pedoni di fermare il traffico rendendoli definitivamente i king e le queen della strada.
Toucan Crossing. Anche detto attraversamento del tucano, non perché assomiglia all’uccello dal becco enorme ma per via dell’espressione “two can”. Questo tipo di attraversamento infatti facilita il passaggio di due tipi di persone: quelle a piedi e quelle in bicicletta. Il tucano si trova di solito all’altezza delle piste ciclabili e ha gli stessi segnali di un attraversamento del pellicano, solo che di verde insieme all’omino si illumina anche la bici.

Le strisce 3D e altre meraviglie
Nel mondo ci sono poi altri tipi di attraversamenti pedonali.
Ad esempio, in un paesino catalano che si chiama Cambrils hanno sperimentato le strisce che si illuminano.
In vari paesi come Danimarca, Regno Unito, Irlanda, Islanda, Romania, Croazia, e poi anche Thailandia e all’Australia hanno sperimentato invece le strisce 3D. Si tratta sempre delle solite zebre, ma sono dipinte creando un effetto ottico che le fa sembrare tridimensionali. Pare che così gli automobilisti stanno più attenti. …Forse per paura di andarci a sbattere, contro le strisce.

La comunicazione tra pedoni e automobilisti
Ogni paese ha anche delle regole non scritte, o meglio un tipo di comunicazione non verbale tra gli automobilisti e i pedoni affinché l’attraversamento proceda senza intoppi. Perché, diciamoci la verità, nel traffico tante volte non si capisce bene chi ha la precedenza e chi no, quindi è meglio evitare beghe sin dal principio.
Per esempio, in Francia i conducenti si fermano appena i pedoni stazionano sul marciapiede e manifestano l’intenzione di attraversare.
In Svizzera i pedoni possono attraversare con decisione in qualsiasi momento, confidando nel fatto che i conducenti si fermeranno.
In Italia i pedoni devono buttarsi sulla strada altrimenti non passeranno mai. In realtà stiamo migliorando molto in termini di rispetto dei camminanti, comunque è sempre bene instaurare un certo contatto visivo col conducente. Se non lo vediamo magari è lui o lei che si manifesta dentro l’auto con la manina per indicarci di passare. E infine succede che noi pedoni lo / la ringraziamo per la gentilezza, anche se ha semplicemente rispettato il codice della strada.

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