
Oggi non si fa che parlare di inclusività, anche nel mondo del lavoro. Ma che vuol dire, e come si crea un ambiente di lavoro inclusivo? Cominciamo a chiarire un po’ di aspetti.

Che cos’è l’inclusività
Per inclusività si intende l’insieme delle azioni che promuovono l’inclusione sociale, ovvero la valorizzazione e la coesistenza delle differenze nella nostra società.
Perché siamo persone diverse ma tutte di valore: su questo siamo d’accordo, no?
Bene.
Ci sono alcune persone però che per motivi economici, politici o culturali hanno difficoltà ad accedere a determinati mondi, ad esempio quello del lavoro.
Possono essere discriminate per diversi motivi, ad esempio legati a:
- genere;
- corpo;
- disabilità;
- etnia;
- religione;
- orientamento sessuale.
Visto che il sistema da questo punto di vista è un tantino corrotto, sta a noi cercare di renderlo migliore.

Perché l’inclusività sul posto di lavoro è importante
Creare un posto di lavoro inclusivo è importante sia per l’azienda che per il lavoratore. Un ambiente che accetta e valorizza le differenze dei suoi dipendenti ha infatti un ritorno positivo sia sul benessere di questi ultimi che sulla produttività stessa.
Se si sentono inclusi, anziché esclusi, le lavoratrici e i lavoratori si sentono anche più coinvolte e coinvolti, e danno quindi il meglio di sé.
L’effetto finale è che la produttività dell’azienda cresce, forte del fatto che l’ambiente in cui si lavora è positivo, rispettoso e benefico, nonché attrattivo per i nuovi talenti.
Oggi, l’attenzione sull’inclusività è sempre crescente: merito soprattutto della Gen Z ma anche dei Millennials, che più delle generazioni precedenti si sono dimostrate interessate al tema. Anche il World Economic Forum ci tiene a rimarcarne l’importanza, ribadendo che l’inclusività:
- non dev’essere solo una parola simbolica ma un dato di fatto;
- può essere davvero la chiave per ristrutturare i vecchi sistemi di potere;
- è fondamentale per un cambiamento positivo nella società.

Come creare un ambiente di lavoro inclusivo
Insomma, abbiamo capito che le differenze vanno valorizzate per il bene dei lavoratori, delle aziende e della società tutta… Ma come?
Ci possono essere diversi modi. Eccone alcuni:
La selezione del personale
È fondamentale che sia in linea con i principi di inclusività dell’azienda, oltre che con le strategie. È in questa fase, infatti, che ci si può assicurare un team diversificato e una rappresentanza equa di persone di diverse etnie, generi, orientamenti sessuali, capacità e background culturali.
Un’attenzione in questo senso potrebbe già manifestarsi nella descrizione del lavoro, ad esempio evitando di sottolineare come importante un requisito che non lo è, e che soprattutto va in una direzione contraria all’inclusione, ad esempio il concetto di “bella presenza” (che poi, è bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?). Anche i colloqui dovrebbero essere in linea col concetto di inclusione, dando a tutti i candidati e a tutte le candidate la possibilità di esprimersi senza sentirsi giudicati e giudicate.
La formazione
È importante formare tutte le persone che lavorano in azienda, dai manager ai responsabili di ogni dipartimento fino a tutto il team, affinché siano allineati. Sarebbe quindi ottimo organizzare dei corsi o dei workshop per sensibilizzare su questi temi. Occhio anche agli aggiornamenti perché la società cambia alla velocità della luce!

La comunicazione
È bene fare in modo che ci sia una comunicazione aperta, trasparente e non giudicante. Anche e forse soprattutto da qui si manifestano i principi di inclusione, libertà e uguaglianza sul posto di lavoro.
Le procedure interne ed esterne
Le politiche aziendali dovrebbero essere la manifestazione diretta dei propri principi, dunque andrebbero riviste nell’ottica di una maggiore inclusività. Ad esempio, si potrebbe favorire e promuovere l’indipendenza delle persone con disabilità attraverso dispositivi che garantiscano l’accessibilità sul posto di lavoro e altre procedure che mirino fattivamente ad includere e non ad escludere.
Infine, tutto quello che vi viene in mente e che possa favorire un clima di fiducia e rispetto reciproco è ben accetto!
In definitiva, a noi l’esclusione piace… l’esclusione dei pregiudizi e delle discriminazioni dall’ambiente di lavoro, e non solo ; )
Credits per le immagini: Pixabay.com, rihaij, gregade, tookapic, Endho, Ralphs_Fotos