Eccovi qua, alla ricerca di lavoro. Può essere il primo curriculum o uno dei tanti che vi siete ritrovati a scrivere. In ogni caso, se siete qui forse vi è venuto qualche dubbio, o volete qualche dritta, o magari siete curiosi di sapere se effettivamente sapete come si scrive un cv. 

Beh, vediamolo.

Quali info inserire nel curriculum

Il cv deve contenere determinate informazioni su di voi, ordinate in un certo modo:

  • innanzitutto i dati personali, ovvero nome, cognome, indirizzo (facoltativo), numero di telefono e mail (evitando di mettere quelle dove avete il nickname e la data di nascita tipo [email protected]; in caso fatevene una nuova);
  • eventuali link ai social, in primis linkedin e in ogni caso non i profili dove avete pubblicato la foto di quando eravate sbronzi in quel bar di Castrovillari;
  • la fatidica foto, che non è obbligatoria ma si sa che se c’è è meglio perché trasmette un’idea di chi siete e di come vi presentate (mi raccomando niente foto da Castrovillari);
  • le esperienze professionali, meglio se ordinate cronologicamente, da quella più recente a quella più lontana nel tempo; e mi raccomando, se mandate il cv a un’azienda di informatica magari evitate di menzionare il lavoro in pizzeria;
  • la formazione, anche questa ordinata in senso cronologico;
  • le skill linguistiche e quelle informatiche;
  • eventuali interessi extra-professionali, che possono dare un’idea di chi siete e cosa vi piace fare (NB: meglio non il bere).

In tutto questo siate ordinati, non vi dilungate troppo, non dite cavolate, utilizzate un linguaggio chiaro e uniforme, e poi rileggete tutto più volte per evitare gli errori di grammatica che si sa, ci fregano sempre. 

Formato europeo o no?

Alcune aziende potrebbero richiedere ancora il formato europeo, sta di fatto però che è passato un po’ di moda. Perché? Beh è un po’ tanto standard, un po’ tanto spersonalizzante. Se da un lato si riesce a identificare bene le informazioni che servono, dall’altro non è visibile quel qualcosa che rende un cv – e quindi un essere umano – unico nel suo genere.  

Meglio optare allora per un formato che rispecchi le vostre necessità, la vostra personalità e, se ne avete, la vostra creatività. Sul web trovate diversi template che possono fare al caso vostro. Basta sceglierne uno e cominciare a compilarlo. 

Quanto dev’essere lungo un curriculum?

Il formato europeo è tendenzialmente molto lungo. Gli altri formati possono invece essere molto più ridotti. Per noi, la regola è: non dilungarsi troppo. Mettiamoci un attimo dal punto di vista dei recruiter: quanto tempo vorremmo passare a leggere pagine e pagine di curriculum? Il meno possibile. I cv non sono dei romanzi storici, sono cv. Addestratevi quindi nell’arte della sintesi e portateli al massimo a due pagine. 

In qualche caso si può riuscire ad arrivare a una pagina, l’importante è che non facciate l’errore opposto, ovvero quello di strizzare le informazioni sulle vostre esperienze a tal punto che non si capisce una mazza.

Il cv di una pagina può far comodo per esempio se siete freelance che avete svolto sempre la stessa mansione cambiando solo committente di volta in volta. Allora, in questo caso potete scrivere la professione svolta, ad esempio idraulico o copywriter, e l’elenco degli enti pubblici o privati per cui avete lavorato.

Condensare le vostre info in una pagina può essere utile anche se, banalmente, non avete molta esperienza. In tal caso meglio non dilungarvi scrivendo il romanzo della vostra vita, tanto non siete Jeff Bezos e neanche Meryl Streep. …O sì?

Credits per le immagini: Pixabay.com, geralt, AndreoPolino, DavidGavenART, SyauqiFillah, allser

Teresa Lucente
Teresa Lucente