Negli ultimi anni, il welfare aziendale è diventato un benefit sempre più discusso e richiesto nel mondo del lavoro, soprattutto per i suoi benefici per i dipendenti e per le aziende. Ma cosa significa esattamente? Quanto si può ottenere in termini economici? E come funziona dal punto di vista fiscale? Vediamo di fare chiarezza.

Che cos’è il welfare aziendale?

Partiamo dall’inizio andando a definire cosa si intende con questo termine. Il welfare aziendale comprende una serie di benefit e agevolazioni offerti dalle aziende ai propri dipendenti per migliorare la qualità della loro vita lavorativa e privata.

Queste agevolazioni possono essere di diversa natura: fanno parte di questi benefit i buoni pasto, le assicurazioni sanitarie pagate dall’azienda, i contributi per l’istruzione dei figli o i buoni acquisto per beni o servizi (come gift card amazon o sconti per attività sportive).

L’obiettivo di avere un welfare aziendale è quello di aumentare il benessere dei lavoratori, promuovendo un equilibrio tra vita personale e professionale, andando oltre lo stipendio in busta baga.

A quanto ammonta?

L’importo dei benefit di welfare aziendale varia a seconda dell’azienda e delle politiche messe in atto. In genere, le aziende stabiliscono un importo annuo massimo che può essere destinato ai dipendenti sotto forma di servizi o rimborsi.

L’importo spettante potrebbe variare anche in base al vostro livello, alla vostra anzianità o anche in base al fatturato: per esempio l’azienda può stabilire una quota minima che aumenta in base a uno dei fattori precedenti.

Ad esempio, molte imprese offrono un pacchetto di welfare di diverse centinaia o migliaia di euro annui. Spesso i contratti collettivi nazionali prevedono una quota minima destinata al welfare, ma ogni azienda può decidere di ampliarla in base alle proprie disponibilità e alle esigenze dei lavoratori.

Quando si riceve il denaro del welfare aziendale?

Il welfare aziendale è generalmente disponibile fin dal primo giorno di lavoro, ma la modalità e il momento dell’erogazione dei benefit possono variare a seconda delle politiche interne dell’azienda. Per esempio alcune aziende possono erogare i benefit solo in un determinato mese dell’anno, oppure darvi una piccola percentuale ogni mese.

In alcune aziende, i benefit sono cumulativi e possono essere utilizzati in qualsiasi momento dell’anno, mentre in altre ci sono finestre specifiche per accedere ai diversi servizi. Inoltre, in alcuni casi, i benefit possono essere distribuiti in forma di voucher o tramite piattaforme online dedicate.

Tassazioni del welfare aziendale

Una delle principali attrattive del welfare aziendale è il trattamento fiscale agevolato. Infatti, molti dei benefit offerti dalle aziende sono esentasse, sia per l’azienda che per il lavoratore. Questo significa che, entro certi limiti stabiliti dalla legge, i benefit non concorrono a formare il reddito imponibile del dipendente, risultando così esenti da tassazione.

Ad esempio, i contributi versati dall’azienda per l’assistenza sanitaria integrativa o i buoni pasto sono esenti da imposte fino a determinati importi. Tuttavia, se si superano tali soglie, il valore eccedente viene tassato come parte del reddito del dipendente. Le agevolazioni fiscali riguardano anche i contributi per la previdenza complementare e i rimborsi per l’istruzione.

In alcune aziende, inoltre, vi verrà chiesto se preferite ricevere il welfare aziendale sulla piattaforma dedicata oppure in busta paga. Per esempio se vi spettano 1000€ potrete decidere la percentuale da ricevere in busta (in questo caso con tassazione) e la percentuale da lasciare sulla piattaforma aziendale (alcune volte si può decidere di lasciare il 100% dell’importo spettante).

Cosa può includere il welfare aziendale?

Il welfare aziendale può comprendere una vasta gamma di servizi, tra cui:

  • Buoni pasto, a meno che ci sia una mensa aziendale;
  • Assistenza sanitaria integrativa;
  • Contributi per la previdenza complementare, cioè un fondo pensionistico privato e agevolato;
  • Sostegno per l’istruzione dei figli, con il pagamento di rette scolastiche o libri di testo;
  • Rimborsi per attività sportive e ricreative, nelle sedi agevolate;
  • Sconti per acquisti o viaggi, tramite voucher o gift card;
  • Servizi di conciliazione vita-lavoro (ad esempio, asili nido o permessi retribuiti);
  • Rimborso mutui, affitti e bollete;
  • E molto altro.

Come sapere se in un’azienda c’è il welfare aziendale?

Se siete in fase di colloquio, potete chiedere all’azienda se ci sono dei benefit legati al ruolo per cui vi state candidando. Se non ve l’hanno detto, potete scoprirlo da soli consultando il CCNL di riferimento: quasi tutti i CCNL specificano che aziende di una certa dimensione sono obbligate a fornire welfare e delineano anche la quantità di benefit che devono fornire ai propri dipendenti.


Il welfare aziendale rappresenta uno strumento efficace per migliorare il benessere dei lavoratori, offrendo al contempo vantaggi fiscali sia per i dipendenti che per le aziende. Per i lavoratori, è importante informarsi sulle politiche di welfare attuate dalla propria azienda, per sfruttare al meglio i benefici offerti e migliorare la propria qualità di vita.

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Giada Guerreschi
Giada Guerreschi