Sarà capitato a molti di voi, giovani e affamati del mondo, di fare le valigie, aprire la propria porta di casa, uscire e chiudervela alle spalle. Pronti ed entusiasti di caricare quei pesantissimi bagagli su un vagone treno o nel bagagliaio di una macchina scassata e dirigervi alla conquista di una grande città. Quale? Tendenzialmente quella dove c’è la vostra Università o il vostro nuovo posto di lavoro. 

C’è un vecchio termine che accomuna tutti voi: fuorisede. 

E non c’è proprio niente di male, anzi. Da un lato, la vita del fuorisede è una pacchia. Nuovi volti, nuovi amici, nuove compagnie. Strade inesplorate, lontane, che diventeranno sempre più familiari e sempre più vostre. Nuove abitudini che non siano strette come quelle della convivenza con i vostri genitori. Potrete smetterla di mangiare alle 19, farvi una doccia alle 2 di notte o non sentire più il detto che la casa non è un albergo. Perché in un secondo avrete realizzato che, ehi, se ne avete voglia, è proprio quello che può diventare. 

Però più passa il tempo e più prendete atto di una cosa: anche se non vi manca la cucina della mamma perché il vostro coinquilino è un ottimo chef, inserirsi in una casa che non è la propria è … strano. Soprattutto all’inizio, e soprattutto in una camera che racchiude un po’ tutto il vostro mondo, foto della mamma comprese. 

Quei bagagli che all’inizio vi parevano troppo pesanti, a guardarli in una camera 4 metri x 4 sono miseri. C’è poco di vostro. Vi sembra di aver dimenticato la sciarpa che ritenevate superflua, la coperta o un peluche che troneggiava sul vostro letto da anni immemori. 

In un luogo dove, se vi va bene, dovrete stare almeno 3 anni, questi dettagli sono importanti. 

In realtà, molte volte bastano delle piccole accortezze per cambiare lo stato delle cose e come le stesse vi fanno sentire. Il trucco è far sì che nei momenti di spaesamento ci sia qualcosa in grado di sostenervi, inconsciamente e psicologicamente. Per sentirvi più a vostro agio in casa altrui, molte volte basta aver la sensazione che sia la vostra. Per farlo, però, non dovete ricreare la vostra vecchia camera. Dovete comporne una nuova, in linea con i vostri, e solo vostri, gusti e abitudini.

E in cima alla lista delle accortezze spicca una voce: il colore.

La cromoterapia 

La cromoterapia è stata retrocessa da scienza a pseudoscienza, ma la sua efficacia è abbastanza conclamata. Gli antichi Egizi furono i primi a dare un nome alla “disciplina”, che trae giovamento dalla luce e dai suoi riflessi. 

Alcuni dicono addirittura che la cromoterapia abbia un effetto sulle funzioni dell’organismo, dal metabolismo al sistema nervoso e a quello immunitario.

Vi è da dire, però, che non esistono prove scientifiche sulla fondatezza di tali asserzioni. Seppur quindi venga considerato un palliativo, in realtà molte volte i colori trasmettono emozioni diverse. Non è magia, non è scienza, ma si tratta di semplice analogia psicologica.

I colori sono in grado di stimolare la vista, l’olfatto e agli altri sensi. E se ciò ha un effetto positivo, beh, perché non provarci?

Ecco un elenco dei colori e di quello che possono trasmettere all’occhio umano.

Rosso

Il rosso, banale anche a ripeterlo, è il colore della passione. Ma non parliamo solo di incontri romantici. Ci sono alcuni che asseriscono che una parete dipinta di rosso possa incrementare la pressione del sangue ed accelerare il battito cardiaco. Per questo motivo, gli si attribuisce un significato di calore ed energia vitale. Il rosso è stimolante, per cui se siete pigri e la vostra camera è anche il vostro studio, riempitela di oggetti rossi. Darà una bella sferzata all’attività fisica e intellettuale. Consigliato quindi a chi fa fatica a scendere dal letto la mattina.  

Arancio

Come avessimo a che fare con una lenta gradazione di colore, ci spostiamo ora sull’arancio. Il tono caldo stimola le funzioni fisiche e mentali proprio come il rosso, ma con meno intensità. D’altra parte, però, distribuisce meglio sensazioni come serenità, entusiasmo e positività. Arancio sa di equilibrio ed è adatto per gli studiosi, perché infonde concentrazione. Se avete in mente di fare le ore piccole per studiare, valutate la possibilità di farlo su un bel tappeto color mandarino.

Giallo

Sempre sulla scia di toni caldi, il giallo è il colore dei creativi. È il colore più simile alla luce, stimola e rende più energici. E niente rende più ottimisti di un raggio di sole. 

Il giallo, come una coperta o un cuscino, è in grado di regalare un lampo di gioia e di concentrazione mentale. Non per niente stimola la parte intellettuale del cervello. Quindi scrittori, pittori, musicisti: ci rivolgiamo a chi ha la vena creativa in corpo per l’acquisto di oggetti d’arredamento gialli. 

Verde

Mentre i toni caldi regalano energia e stimoli, i colori freddi rilassano. Il verde in particolare è il colore dell’armonia, equilibrio e rigenerazione. In grado di calmare le anime più disperate, regala raccoglimento e fantasia. Una camera sul verde è indicata per chi è convinto che il luogo migliore per studiare rimanga sempre la biblioteca, e che la camera da letto è fatta per le lunghe chiaccherate rilassanti con gli amici. Si dice addirittura che combatta l’insonnia e che assopisca i cattivi odori. Se la vostra camera è vicino al bagno, fossimo in voi non avremmo dubbi!

Blu

Non c’è neanche più bisogno di ripeterlo: l’azzurro e il blu sono i colori freddi per eccellenza. Questo vuol dire solo una cosa: massimo relax e controllo delle situazioni più stressanti. In una stanza immersa nel blu vi perderete nella calma della vostra mente come se steste nuotando in un mare limpido. Consigliato a chi soffre d’insonnia e chi soffre d’emicrania, perché si dice che dia sollievo agli occhi. Riempite la camera di coperte, cuscini e lenzuola blu, dormirete in un mare di sogni tranquilli. 

Viola 

Il viola porta con sé due significati ben precisi: spiritualità e assenza di tensione. Indicato quindi per le personalità più mistiche, che hanno voglia di riflettere in pace, il viola è un ottimo colore per le stanze da letto. E se invece si vuole un’esperienza un po’ meno immersiva ma in grado ancora di più di sentirsi in pace col mondo, anche il comodino rosa è una bella soluzione. 

Grigio/Nero

Quando si parla di nero o di grigio non si parla di colore, si parla di stile. Forte, austero e dignitoso, chi sceglie il nero si distingue. Non c’è un vero umore ma un’attitudine dietro alla scelta del nero, perché il nero non passa mai di moda. Il grigio invece, dà un’impressione di pulizia, ordine mentale ed esterno ed intelligenza. Sono colori che si adattano alla grande per le menti più mature e gli animi più adulti. 

Valentina Barzago
Valentina Barzago