In tanti quest’anno avranno affrontato il problema del debito scolastico. Ma che cos’è e come si può recuperare? Approfondiamo l’argomento ora che ricomincia la scuola.
Che cos’è il debito scolastico?
Il debito scolastico, chiamato anche debito formativo, è l’insufficienza in una data materia che gli studenti o le studentesse ricevono a fine anno.
Cosa vuol dire ricevere un’insufficienza? Vuol dire che non si è sufficientemente preparate o preparati, ovvero che la conoscenza della materia, secondo il consiglio di classe, non è abbastanza approfondita per essere ammessi o ammesse.
Che succede se si prende il debito?
Se si prende il debito possono succedere due cose.
Una, che si hanno talmente tante insufficienze – o insufficienze talmente tanto gravi – da sembrare irrecuperabili. Dei debiti che portano ad essere bocciati, insomma.
Due, che le insufficienze non sono così tante e anzi sembrano recuperabili. In questo caso si viene, come si dice, “rimandati a settembre”. Significa che giudizio dei professori viene sospeso finché i ragazzi o le ragazze non dimostrano di aver recuperato il debito.
Come si recupera il debito?
Il debito assegnato in ciascuna materia si può recuperare principalmente in due modi: attraverso i corsi di recupero che organizza la scuola, oppure con delle ripetizioni private. In entrambi i casi, i ragazzi devono studiare per recuperare le conoscenze e le competenze che non hanno acquisito durante l’anno.
I professori di ciascuna materia comunicano gli argomenti da studiare, basati sul programma dell’anno scolastico, e la modalità in cui si terrà l’esame finale: se sarà scritto oppure orale.
Come funziona l’esame di recupero?
L’esame di recupero è la prova che lo studente o la studentessa devono affrontare con lo scopo di recuperare il debito formativo.
Dev’essere sostenuto quindi nelle varie materie in cui si ha l’insufficienza, dopo aver studiato attraverso dei privati o i corsi di recupero a scuola.
L’esame di recupero si deve tenere obbligatoriamente entro l’inizio dell’anno scolastico successivo, cioè entro settembre. Questo per molti significa perdersi un po’ di vacanza per mettersi a studiare… Ma sempre meglio che venire bocciati all’esame, no? In fondo, se si comincia in anticipo potrebbe trattarsi di pochissime ore al giorno.
Si arriva poi alla fatidica verifica orale o scritta, che è come un qualsiasi compito in classe o un’interrogazione. Questa verifica viene valutata dal professore di ciascuna materia dopo essersi confrontato con il consiglio di classe.
Se il voto è pari o superiore al 6, ovvero la sufficienza, la prova si considera superata; lo studente o la studentessa possono passare quindi all’anno successivo.
Se invece il voto è inferiore al 6, ovvero l’insufficienza, la prova non si considera superata. Tuttavia, non è detto che lo studente o la studentessa debbano ripetere l’anno scolastico: la decisione finale spetta al Consiglio di classe, il quale dovrà fare una valutazione complessiva delle caratteristiche dello studente. Si valuteranno, non solo i voti di tutto l’anno ma anche l’attitudine allo studio, o meglio l’impegno e la partecipazione che ha dimostrato.
Cosa fare dopo l’esame di recupero?
Innanzitutto, se lo avete superato bisogna festeggiare. E se non lo avete superato pazienza: coglietela come un’occasione per fare meglio la prossima volta. In ogni caso, anche se avete passato l’esame può essere che ci sia una o più materie che vi fanno sempre un po’ tribolare. Sarebbe bene allora fare qualche ripetizione da qualche esperta o esperto, ad esempio delle persone che frequentano l’università e danno lezioni private.
Su Bakeca ovviamente ce ne sono molte!
E ora, buon inizio d’anno scolastico!
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