
Decluttering letteralmente significa “eliminare ciò che ingombra”, quindi liberarsi delle cose inutili e tenere solo gli oggetti che ci servono davvero. Si tratta di una vera e propria filosofia di vita: bisogna sbarazzarsi degli oggetti del passato, per poter vivere più felici e leggeri il presente e il futuro. Senza dimenticare che per selezionare cosa conservare e di cosa sbarazzarsi è necessario dare una pulita a tutta la casa e trovare il posto giusto a ogni oggetto. Quante volte ci si ripromette di riordinare una stanza, un mobile o anche solo una categoria di cose, però spesso demordiamo prima ancora di iniziare e ci rifugiamo dietro alla scusa che non si ha abbastanza tempo!
In questi giorni così particolari ognuno cerca un modo per tenersi occupato, quindi potrebbe essere il momento giusto per smettere di rimandare e mettere in ordine la propria vita iniziando dalla propria casa. Che si stia pensando di traslocare o semplicemente di riordinare e sbarazzarsi di un po’ di confusione che ci sta attorno, il decluttering è la risposta.
Perché fare decluttering
Oltre al fattore tempo, vanno considerati anche gli effetti che questa minuziosa pulizia della casa porta con sé: dopo un inizio che può andare dal difficile al quasi-impossibile, ci si sentirà più leggeri e di buon umore. Avere più ordine in casa significa pulire più facilmente e sprecare meno tempo per cercare oggetti sparsi in giro, perché tutto avrà un proprio posto.
Un altro aspetto importante è che dietro a questa pratica c’è una lotta agli sprechi: si può vivere in modo molto più sostenibile quando si sa di cosa si ha bisogno e si evitano acquisti inutili.

Riorganizzare gli spazi
Tutto quello che serve per iniziare è un po’ di buona volontà, qualche sacco della spazzatura e alcuni scatoloni. Essenzialmente ci sono due metodi per procedere: il primo, che divide gli oggetti in categorie, è quello di Marie Kondo, autrice del best seller Il magico potere del riordino, e il secondo, più tradizionale e minimalista, fa partire il decluttering da una stanza per poi proseguire nella successiva.
La guru del riordino consiglia di procedere per tipologie di oggetti di difficoltà crescente: si parte dai vestiti, si passa ai documenti e ai libri, poi si entra nel vasto mondo dei komono, termine giapponese utilizzato per indicare oggetti vari, e si finisce con tutto ciò che ha un valore sentimentale.
Con l’altro metodo, invece, si deve incominciare la riorganizzazione degli spazi da una stanza, non c’è un ordine specifico, e si può passare alla successiva solo una volta terminato il lavoro al suo interno.
Due approcci diversi anche se simili che, oltre a essere efficaci, possono accontentare sia chi trova difficile lasciare andare gli oggetti sia chi preferisce vedere subito risultati concreti.
Selezionare gli oggetti
Anche i criteri di scelta degli oggetti variano leggermente nelle due tecniche. La tecnica di Marie Kondo prevede che ogni singola cosa venga passata in rassegna, salvando solo quelle che provocano gioia e scartando il resto. Il metodo minimalista, invece, prevede una valutazione più oggettiva della gioia: quante volte negli ultimi 12 mesi si è utilizzato quell’oggetto, se la risposta è mai o quasi mai, va buttato, altrimenti lo si può conservare.
A questo punto, qualunque metodo si sia scelto, si creeranno tre pile di oggetti: tenere, buttare e vendere. Perché il decluttering aiuti veramente, gli oggetti che non servono devono davvero uscire da casa, non vale assolutamente nasconderli in cantina o in garage. Ciò che va buttato si dovrà suddividere per la raccolta differenziata, mentre tutti gli oggetti che possono essere venduti vanno puliti, fotografati e va preparato un annuncio.
Ecco qualche consiglio per scrivere l’annuncio perfetto e trovare velocemente un acquirente per le tue cose: https://www.bakeca.it/blog/5-consigli-ottenere-piu-risposte-annunci/.

Si può approfittare per dare una bella pulita ad armadi e mobili e per ritirare gli oggetti che si decide di tenere in maniera più ordinata, dando libero sfogo alla propria fantasia nella loro catalogazione.
Se proprio rimangono dubbi, si può creare uno e un solo scatolone (altrimenti l’intera idea di liberarsi e riordinare fallirebbe) in cui riporre ciò che non si è sicuri di buttare. Basterà fissare una scadenza entro cui decidere del loro destino: se nel tempo prefissato non si ha avuto bisogno di aprire lo scatolone, probabilmente gli oggetti al suo interno non sono così necessari e possono essere buttati o venduti.
Non resta che iniziare e, una volta finito, mettere in vendita tutto quello che non ti serve più.
Se non si sa davvero da dove cominciare, ecco 3 oggetti da eliminare in ogni spazio della casa
Cucina
- Vasellame scheggiato
- Barattoli, lattine e bottiglie di vetro vuoti
- Spatole e utensili rotti
Camera
- Calzini spaiati
- Maglioni infeltriti e sformati
- Scarpe dolorose
Salotto
- Cataloghi disponibili online
- Scatole di latta vuote
- Ombrelli rotti o non resistenti al vento
Bagno
- Smalti secchi
- Cosmetici vecchi
- Asciugamani lisi, strappati o macchiati
Computer (perché il riordino può partire anche da qui)
- E-mail di spam o non gradite
- Newsletter mai lette (si può cancellare anche l’iscrizione)
- Finti amici sui social
Ginevra Boneschi
Credits:
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