Quante volte abbiamo risposto agli annunci di offerte di lavoro senza mai ricevere un riscontro, o quante occasioni ci siamo fatti scappare per un cv inviato di fretta? Ci siamo mai chiesti se all’interno del nostro curriculum vitae qualcosa fosse andato storto?

Di cose strane nei cv se ne leggono tante, dai refusi ai lapsus che rivelano molto sulla personalità del candidato, il curriculum descrive in poche righe chi siamo e cosa vogliamo fare, quindi l’errore non è mai concesso.

5 modi per non farsi assumere: le frasi più improbabili nei CV

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Ma come si scrive un curriculum perfetto, che catturi l’interesse di chi ha pubblicato l’offerta di lavoro? Sicuramente la regola numero uno è la sintesi, il curriculum deve essere breve. Anche se abbiamo un’esperienza decennale dobbiamo sintetizzare il più possibile focalizzandoci su ciò che davvero conta. Ricordiamoci che non avremo una seconda occasione per fare una buona prima impressione.
La sintesi però da sola non basta, ecco 5 fattori che contribuiscono alla perfetta riuscita del nostro cv.

#1 Quale Font Usare
Sembrerà pazzesco, ma il Times New Roman, il font più usato di sempre, è quello che in assoluto deve essere evitato per redigere il nostro cv. A detta degli esperti di tipografia di Bloomberg, scrivere il cv con questo font è come presentarsi al colloquio in tuta. E’ un font banale che indica sciatteria e poca cura, meglio quindi utilizzare caratteri come Helvetica, Proxima Nova e Garamond, chiari e leggibili e che permettono di inserire tutto in una pagina.

#2 Cosa Scrivere
Secondo una ricerca della Orange County Resume Survey, il 45% dei datori di lavoro guarda le esperienze pregresse, il 35% qualifiche e competenze, il 25% nota la facilità di lettura del cv, il 16% gli obiettivi raggiunti, Il 14% guarda l’ortografia, seguono istruzione, aspirazioni professionali, esperienze personali, competenze informatiche, ecc.

#3 Come Scriverlo
Sicuramente bisogna essere concisi e avere sempre in mente il perché stiamo inviando questo curriculum. Dobbiamo quindi adattarlo al nostro obiettivo e a ciò che viene ricercato nell’annuncio di lavoro. Evitiamo i giri di parole inutili, piuttosto utilizziamo numeri e cifre per descrivere il nostro lavoro, da preferire sempre gli elenchi puntati ai lunghi paragrafi che nessuno avrà il tempo di leggere.

#4 Cosa Evidenziare
Se abbiamo alle spalle delle esperienze lavorative sicuramente dobbiamo evidenziarle sottolineando il nostro apporto all’azienda. E se vi siete appena laureati anche le esperienze personali sono fondamentali, bisogna dar loro il giusto peso. Le attività di volontariato ad esempio possono aver contribuito a rendervi una persona responsabile, capace di pianificare, programmare, organizzare il lavoro, facendo propendere verso di voi chi sta selezionando una figura professionale. Anche le soft skills  vanno valorizzate, aver vissuto in un altro paese e conoscere bene una lingua possono fare la differenza.

#5 Che Tono Usare
Se vogliamo far colpo sul nostro recruiter è bene non usare frasi fatte, scrivere parole come motivato, appassionato, entusiasta sono termini troppo facili da usare ma difficili da dimostrare. Ma quale tono bisogna usare nella stesura di un cv? Nel Nord America ad esempio i datori di lavoro prediligono le dimostrazioni di forza da parte del candidato, nel Regno Unito il cv viene visto come uno strumento di puro marketing, quindi bisogna vendersi nel miglior modo possibile, mentre in Asia il tono prediletto è più umile,  vanno evitate le ostentazioni. Bisognerà valutare caso per caso quale tono scegliere, sulla base della figura ricercata e dell’azienda che  sta selezionando.
Ora che il cv è stato scritto controlliamolo bene e rileggiamolo più volte, refusi ed errori non sono mai un buon biglietto da visita. Ricordiamoci di inserire anche una foto, formale ma sorridente, evitiamo i ritratti presi dalle vacanze al mare, gli scatti sul posto di lavoro o che identificano ciò che facciamo sono sempre i più apprezzati.

bakeca
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