Chi fra voi non ha mai pensato, dopo una giornata memorabile, “questa è da scrivere”? Durante la giornata possono succedere avvenimenti eccezionali, che non vogliamo dimenticare. La scrittura è un modo per immortalarli. A meno che non vogliate raccontare un periodo lungo e impiegare anni nella scrittura di un romanzo, il racconto è la forma migliore per riportare in scrittura sensazioni, emozioni, colori di una vostra giornata speciale

“Ma da dove inizio?” è la domanda fatidica, la resistenza che ci tiene lontani dal sederci alla scrivania e prendere in mano la penna, o iniziare a battere sui tasti. Essendo la scrittura un mestiere artistico, tutti credono che non vi siano regole. Che lo scrittore debba già sapere cosa scrivere e come. Questo è sbagliato: non è possibile scrivere un buon racconto senza delle buone regole a guidarvi.

L’Idea

La prima domanda da porsi è: cosa voglio raccontare? Cos’è che mi ha colpito così tanto da aver voglia di scriverne? E’ importante individuare i dettagli che ci hanno fatto vibrare l’anima – il colore di un tramonto, l’espressione di una persona, un gesto, ecc. – e mettere quelli al centro della nostra narrazione. Pensando a questi dettagli, immaginate una o due scene concrete dove essi possano risaltare. 

La Trama

La trama di un racconto breve dev’essere lineare. Non sforzatevi a pensare a qualcosa di geniale e complicato, va bene anche un piccolo avvenimento. L’importante è che sia ben descritto e ben illuminato in ogni suo dettaglio. Una vecchia regola che proviene da Aristotele divide la storia in tre atti: il primo, in cui si presentano luoghi e persone e si crea una tensione; il secondo in cui esplode il conflitto e il terzo in cui la crisi trova una risoluzione. La norma può essere disattesa: la storia può iniziare in mezzo al conflitto o non avere affatto una risoluzione. E’ importante però che vi sia un conflitto: senza quello, la vostra storia potrà risultare piatta. 

Il tempo e lo spazio

Una volta che avete chiaro ciò che volete raccontare, è fondamentale chiedervi: dove è ambientata la vostra storia e quale scansione temporale segue. E’ importante scegliere un’ambientazione che conoscete bene, così da poter sfruttare nella storia i dettagli che il luogo offre. Per il tempo, meglio se il racconto avviene in un tempo limitato: ad esempio un’ora o una giornata. 

Il personaggio

In un racconto breve, è preferibile avere un solo personaggio protagonista. Attorno al protagonista possono ruotare i personaggi secondari, ma è bene che l’attenzione vostra e del lettore stia concentrata su di lui. Il vostro protagonista deve essere descritto nella maniera più accurata possibile. Descrivetelo attraverso dettagli che siano particolari. Non dite semplicemente come si sente “è triste, o felice” ma fatelo capire dal suo modo di vestire e dal suo comportamento con gli altri. Il personaggio deve inoltre volere o non volere qualcosa, fosse anche un bicchier d’acqua. 

Come racconto la storia?

L’effetto che la vostra storia farà non è scisso dalla forma con cui decidete di scriverla. La narrazione può essere in prima o terza persona. Se scegliete la prima persona, ricordate che tutto ciò che scrivete è il punto di vista del vostro personaggio principale: non potere scrivere nulla che lui, in quell’esatto momento della storia, non possa testimoniare! La terza persona vi permette invece di essere un narratore onnisciente: vuol dire essere a conoscenza anche di ciò che il personaggio non sa. In una narrazione in terza persona potete permettervi di approfondire il punto di vista di altri personaggi e raccontare la storia conoscendo già la conclusione. 

Niente dettagli inutili

Čechov diceva: “se in un racconto c’è una pistola, questa deve sparare!”. Quello che voleva dire è che in un racconto breve non possono essere inseriti dettagli inutili all’andamento della storia. Ogni frase che scrivete deve dirci qualcosa in più sui personaggi o far procedere la narrazione. 

Fare editing

La vostra prima stesura è pronta? Bene, adesso alzatevi pure dalla scrivania, lasciate riposare le parole che avete scritto. Rileggetele pure il giorno dopo. Non vergognatevi di inviare agli amici il vostro racconto: il confronto è fondamentale per capire se siete riusciti a esprimere ciò che volevate comunicare! Accogliete commenti e suggestioni, dopodiché iniziate l’editing del vostro racconto.

La scrittura può far paura perché è un’azione solitaria. Non dimenticatevi che potete chiedere sempre aiuto a un buon coach, seguendo un corso di scrittura creativa: 

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Giada Finucci
Giada Finucci