È tra le competenze più richieste nel mercato: il public speaking, l’arte di padroneggiare la parola in pubblico, sta assumendo un’importanza sempre maggiore fra le soft skill che le aziende ricercano nei profili dei candidati. 

D’altronde, oggi nel mondo del lavoro raccontare un’idea o un progetto è fondamentale ed esprimersi con efficacia, parlando correttamente e accattivandosi le attenzioni del pubblico, è sempre di più un’esigenza.

Ma come ci si avvicina a questa particolare capacità?

Come avvicinarsi al public speaking

Sebbene l’arte oratoria sia stata praticata sin dall’antichità, per parlare bene in pubblico bisogna conoscere, allenare e fare tanta pratica.   

Ad esempio in un colloquio di lavoro la tranquillità e la sicurezza potrebbero portare alla possibile assunzione (o viceversa, al vedervi superare da un altro candidato).

Oppure in una riunione aziendale la chiarezza e la padronanza potrebbero permettere al vostro progetto di essere ben accolto, e in una creativity room la vostra idea potrebbe risultare quella migliore proprio a una scelta delle parole oculata. 

Insomma, sono tante le occasioni per parlare in pubblico e tanti i vantaggi di farlo bene.

Certo, c’è bisogno di allenarsi, dicevamo. E questi sono i nostri consigli su come farlo.

Allenatevi alla sintesi  

Quando esponiamo un progetto o argomentiamo un’idea non possiamo dire tutto. L’efficacia del discorso dipende dalla capacità di scegliere con lucidità i temi che per voi sono fondamentali. Organizzare una scaletta di concetti chiave che al loro interno contengano le vostre idee è il primo modo di fare sintesi. Procedete secondo la cosiddetta economia delle parole: la ridondanza annoia, spesso infastidisce. Comunicare prima di ogni cosa è una questione di scelte, operarle nel modo corretto vorrà dire aver fatto la metà del lavoro.

Lavorate sul trasporto emotivo

A volte non bastano la migliore idea del mondo o il concept più figo della storia. È necessario lavorare sull’immedesimazione che le vostre parole un in fila all’altra producono in chi vi ascolta. Proprio per questo è importante realizzare uno schema dialettico che interagisca con le sensazioni di vi sta a sentire. Avere consapevolezza che l’interlocutore non vi sta solo ascoltando, ma sta “sentendo” cosa dite farà di voi degli oratori molto più coscienti e lucidi. Le parole evocano immagini, emozioni e ricordi: fare leva su questo potere vi consente di agganciare ciò che state dicendo all’immaginario emotivo delle persone con cui lavorate. Concentravi sugli effetti che le parole suscitano ed esaltateli. Per esempio una riunione diventa qualcosa di più intimo dove persuadere non è più necessario. Motivare un team di lavoro è alla portata di tutti, spingere gli individui che lo compongono a tirare fuori la migliore versione di sé invece vuole dire parlare ai loro desideri e intercettare le loro ambizioni. 

Prediligete la chiarezza 

L’efficacia dei vostri pensieri dipende in prima battuta dalla limpidezza con cui giunge a chi vi sta ascoltando: fate attenzione, il rischio “spiegone” è dietro l’angolo. Esseri chiari non vuol dire essere didattici e ripetitivi, ma porsi dal punto di vista chi vi sta di fronte. Fate entrare l’interlocutore fin dai primi secondi all’interno del mondo che gli raccontate. Se non lo fate presto rischiate di perderlo definitivamente. Quando parlate badate bene alla linearità e agli incastri, alle pause e ai respiri, ai pieni e ai vuoti. Se un termine per voi è importante, soffermatevi su di esso, ripetetelo, scanditelo. Anche le parole che vengono dopo risuoneranno con maggiore intensità. 

Se siete arrivati fin qui avrete capito che parlare in pubblico non è facile, ma sicuramente saprete qualcosa di più sul public speaking, sulla forza delle parole e su come gestirvi.

No panic: che la parola sia con voi! 🙂

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Antonio Mulone
Antonio Mulone