Hai deciso di fare un patto col diavolo – insomma hai aperto la Partita IVA – e ora ti chiedi quando sia giusto andare in vacanza. E magari anche come. Dài, fatti forza che cerchiamo di capirlo insieme.
Chiuso per ferie: le vacanze dei comuni mortali
In Italia la maggior parte delle persone va in vacanza in coincidenza delle tre festività nazionali più importanti: a Ferragosto, a Natale e a Pasqua. Sono ricorrenze che almeno per i cristiani hanno un significato religioso, sebbene in passato non fosse così.
Il Santo Natale
Taaanto tempo fa il 25 dicembre era semplicemente la data in cui si celebrava il solstizio d’inverno, quando la notte più lunga si allea col giorno più corto (se dovete recuperare un po’ di sonno è la data ideale). In questo fantastico giorno il sole sembra quasi fermarsi in mezzo al cielo, tant’è che il termine solstizio (dal latino solstitium) significa proprio “sole fermo”. Da qui a festeggiare il 25 dicembre come la festa del dio Sole il passo è breve. Prima del cristianesimo infatti era così. Solo dopo abbiamo fatto coincidere questa data con la nascita di Cristo. Per un motivo o per l’altro, comunque, è un ottimo momento per vacanzare.
Oggi i giorni di festa sono ufficialmente il 25 e il 26 dicembre, nonché il primo e il 6 gennaio, anche se molti vanno in vacanza anche il 31. Quelli più fortunati invece chiudono i battenti dal 24 dicembre al 6 gennaio compreso, rendendo quindi le vacanze di Natale uno dei momenti più ghiotti per andare in ferie. Magari alle Maldive o giù di lì, così gli amanti del mare fanno doppietta con l’estate.
La Santissima Pasqua
La Pasqua è la seconda grande tappa festiva dell’anno. Il giorno di Pasqua è una domenica e quello di Pasquetta il lunedì successivo, ed entrambi possono cadere tra la seconda metà di marzo e la seconda di aprile. Le vacanze di Pasqua sono generalmente più brevi di quelle di Natale, ma c’è chi non rinuncia a prendersi le ferie per riposarsi, divertirsi e in generale prendersi una pausa dal lavoro.
Così come il Natale era il solstizio d’inverno, la Pasqua non era altro che l’equinozio di primavera. Solo più tardi si è intrisa di significati religiosi fino a diventare per i cristiani il giorno della resurrezione di Gesù.
Il Sacrosanto Ferragosto
Veniamo poi alle vacanze estive. Indovinate un po’? Anche questa festa nasce in relazione ai cicli naturali. In particolare, nell’antichità in questo periodo si festeggiava la fine dei lavori agricoli e l’inizio dei raccolti. Poi l’imperatore Ottaviano Augusto ha giustamente scelto il 15 agosto per festeggiare sé stesso ed ecco qui che nasce Ferragosto (dal latino feriae Augusti, cioè il riposo di Augusto). Successivamente i cristiani hanno scelto questa data per commemorare l’Assunzione di Maria. Poiché coincide col picco della stagione più calda ci abbiamo ricamato attorno delle ferie come si deve.
In generale la settimana di Ferragosto è d’obbligo per tutti, ma c’è chi si può permettere ben due settimane. Per non parlare degli insegnanti e di tutti quei fortunati i cui uffici chiudono da metà giugno a metà settembre.
Anche qui: in fondo poco importa il motivo per cui andiamo in vacanza. Basta che ci andiamo. Quello estivo è in effetti il momento che tutti attendono perché fa caldo e lavorare diventa in molti casi impossibile. È durante l’estate che i sogni di non fare assolutamente NIENTE possono diventare una solida realtà, anche per i liberi professionisti. Ma ora ci arriviamo.
Altri gioiosi giorni di festa
Non rimangono che i giorni di festa nazionale, i quali occasionalmente possono regalarci dei ponti, e noi mica ci sputiamo sopra. Eccoli:
- la Festa della Liberazione – 25 aprile;
- la Festa dei Lavoratori – 1 maggio;
- la Festa della Repubblica – 2 giugno;
- Ognissanti – 1 novembre;
- l’Immacolata Concezione – 8 dicembre.
Infine, ci sono i giorni delle festività regionali o locali che variano di luogo in luogo. Ad esempio, quelle in occasione dei santi patroni.
Niente ferie, né permessi: viva viva le partite IVA
Bene, ora che abbiamo l’elenco più o meno completo delle potenziali ferie la domanda è: quali spettano ai freelance?
La risposta l’avete già capita ed è dentro di voi. I liberi professionisti non hanno diritto alle ferie. Non, avete letto bene.
Pensavate di sì? Vi abbiamo deluso? Beh, ci dispiace. La legge è legge ed è uguale per tutti… gli sfigati. No, scherziamo. Ci sono freelance che se la godono e freelance che se la godono meno. Di fatto, questa figura professionale presuppone grande libertà nella gestione del lavoro ma anche pochi diritti. Da un lato, chi ha partita iva può decidere di lavorare dalle Bahamas alle due di notte, dall’altro non ha le ferie pagate.
Attenzione però (e qui speriamo di farci amare un po’ di più): questo non vuol dire che un freelance non possa andare in vacanza. Tutto sta a capire quando e come organizzarsi.
Quando la moglie – se è freelance – va in vacanza
In generale, i liberi professionisti italiani tendono ad andare in vacanza quando ci sono le festività più importanti. C’è chi si prende più giorni, c’è chi se ne prende meno. Secondo l’ISTAT i dipendenti di un’azienda viaggiano più o meno come i freelance. Potrebbe essere però che i freelance vadano in vacanza senza andarci davvero. Ovvero, che lavorino durante il loro viaggio o il loro soggiorno.
Di base, qualche giorno in estate se lo prendono tutti. Per comodità, molti fanno coincidere le proprie vacanze con una o due settimane a ridosso di Ferragosto. Non mancano poi i giorni di Natale e di Capodanno, e solitamente non mancano neanche Pasqua e Pasquetta.
Certo, i freelance nella ristorazione, nell’accoglienza o nel turismo avranno più difficoltà ad andare in vacanza quando stanno tutti in vacanza. Ma tutto sta a gestire bene il proprio lavoro affinché si possa godere anche di un meritatissimo riposo. Ecco, in effetti il trucco è questo.
COME la moglie – se è freelance – va in vacanza
Come fa quindi un libero professionista a staccare per andare in vacanza? Vi diamo qualche consiglio.
Muovetevi in anticipo. Prenotate il viaggio e il pernottamento in anticipo, per voi stessi e per i vostri clienti, in modo da pianificare il lavoro da svolgere prima e dopo le vacanze. Se per esempio sapete che dal 20 al 27 marzo non ci siete, vi verrà più facile stabilire cosa potete fare entro il 19 marzo. Allo stesso tempo, a chi vorrà commissionarvi un lavoro potrete dire che siete disponibili dal 27 marzo in poi. Tutto ciò potrebbe comportare un carico di lavoro maggiore nelle settimane precedenti la partenza, però poi potrete davvero godervi le vacanze. In generale, comunicare al cliente quando non ci sarete è cosa molto buona e molto giusta.
Delegate. Se c’è l’urgenza di fare una certa cosa mentre dovreste essere in vacanza e potete delegare, fatelo. Non abbiate paura di farlo, soprattutto se avete una persona di fiducia. Per ogni evenienza comunque, scegliere qualcuno che può intervenire per voi può togliervi molti pensieri dalla testa. Twu is megl che uàn.
Scegliete il periodo giusto. Lo abbiamo detto prima: tendenzialmente molti freelance vanno in vacanza quando lo fanno anche i lavoratori dipendenti. Certo, non è detto che sia il vostro caso. Vi consigliamo in generale di assentarvi dal lavoro quando c’è meno bisogno di voi, o meglio quando il vostro settore gode di maggiore tranquillità. In alternativa potete usare degli strumenti più o meno tecnologici che vengono in vostro aiuto. Ad esempio, se siete dei content creator potreste usare dei programmi che caricano al momento giusto i contenuti da pubblicare. E voi stat senz penzièr.
Calcolate i giorni. In linea con quello che dicevamo nel paragrafo precedente, potrebbe essere che non ci sia un periodo di tempo in cui potete assentarvi totalmente dal lavoro. Le vacanze ideali per voi consistono allora in vari giorni disseminati qui e là nel corso dell’anno, che possono coincidere con delle festività, ma non è detto. Questa è in realtà la vera fortuna del freelance: che da un giorno all’altro può decidere di non lavorare e ciaone a tutti. Certo, sarebbe meglio che ciò avvenisse dopo aver fatto il vostro dovere, se no diventate improvvisamente inoccupati e allora forse in vacanza ci state tutto l’anno. O quasi.
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