
Neanche gli smartphone, i social, la playstation, le cinque stagioni e i sessantadue episodi di Breaking Bad sono riusciti a farli fuori: i giochi da tavolo saranno sempre una buona idea. Che si tratti di un dopo cena, di un sabato sera passato a casa, o di una festa tra amici, arriverà un momento della serata in cui qualcuno proporrà di sfidarsi ad un gioco di società. Per questo, non conviene mai esserne sprovvisti.
D’altra parte, Aristotele l’aveva capito nel IV secolo a.C. che l’uomo fosse un animale sociale, e infatti le prime tracce di giochi da tavolo risalgono a circa 5000 anni fa! Nella Mezzaluna Fertile, già gli antichi si divertivano fra loro a colpi di piccoli dadi dipinti e intagliati. Famosissime erano, ad esempio, le “Tavole di Senet”, utilizzate dai Faraoni egiziani.
Nel 200 a.c. apparve l’antenato di uno dei giochi da tavola più celebri del secolo scorso: il Backgammon. Tracce di questo board game furono rinvenute, ad esempio, nell’Impero Romano, sotto il nome di Ludus duodecim scriptorum, tradotto oggi come “gioco dalle dodici marcature”.
E che dire del Ludus latrunculorum? Ispirato alla strategia militare, questo gioco di coppia può dirsi il padre degli scacchi.
Dopo l’invenzione della carta, nel X secolo, in Cina e in Medio Oriente divenne popolare, poi, il gioco del Ganjifa, dal verbo ganjifeh, ovvero “giocare a carte”.
Una teoria storica piuttosto accreditata è che i nostri moderni mazzi di carte derivino da quelli utilizzati dai Mamelucchi, i soldati al servizio dei califfi abbasidi, che allora giocavano con 52 carte, divise in quattro semi, ognuno da 13.
Insomma, da che mondo è mondo, in ogni epoca gli uomini si sono intrattenuti con i giochi da tavola.
Ma quali sono, oggi, i giochi che non puoi non avere?

Monopoly
Nel 1902, Elizabeth “Lizzie” Magie, per sostenere i principi della single tax movement e rederli più convincenti agli altri, ideò un curioso gioco da tavolo: The Landlord’s Game. Per giocare, bisognava innanzitutto accaparrarsi il maggior numero di proprietà terriere disegnate sul tabellone e, una volta che i lotti erano tutti acquistati, bisognava procedere ad affittarli o a rivenderli a prezzo maggiorato. In questo modo, alcuni giocatori potevano arricchirsi a discapito di altri che, invece, andavano irrimediabilmente in bancarotta.
Era il primo prototipo del Monopoly. Un gioco che, con alcune modifiche apportate da Charles Darrow, vide la luce con questo nome soltanto nel 1935, dopo che Lizzie ne vendette il brevetto alla Parker Brothers.
Il successo fu incredibile. Un anno dopo, il Monopoly approdò in Italia, realizzato prima dall’Editrice Giochi, poi dal 2009 dalla casa produttrice di giocattoli statunitense Hasbro, che ne acquistò i diritti. Pare che, dalla sua prima edizione oltre 750 milioni di persone l’abbiano giocato.
Per questo, non si può fare a meno di possederne uno, magari in una bella edizione limitata Carlit Zurich degli anni ’50.

Cluedo
Nel 1887 Arthur Conan Doyle descrisse, per la prima volta in un romanzo, un personaggio che avrebbe cambiato, per sempre, le sorti del mondo investigativo: Sherlock Holmes. Era un punto di non ritorno per chi si sarebbe appassionato di racconti gialli. Soprattutto, il passo ai giochi intrigati e alla ricerca della verità da quel momento sarebbe stato breve. E infatti all’inizio del XX secolo le storie di crimini efferati cominciarono ad inebriare la Gran Bretagna, tanto da spingere una coppia di novelli sposi, Anthony ed Elva Pratt, a ideare un gioco da tavola che ne avesse tutte le caratteristiche. Così, dopo averne acquistato i diritti e averlo chiamato Cluedo, nel 1945, l’editore britannico Weddigtons lo mise finalmente sul grande mercato. Nel 1949 la Parker Brothers lo pubblicò persino negli States e Cluedo divenne il gioco investigativo più famoso al mondo.
Ovviamente, neanche questo può mancare alla tua collezione di giochi da tavolo, da sfoderare a fine pasto. Puoi acquistarlo in un’edizione degli anni ’80 o in una più recente, ma proprio non puoi non averlo!
RisiKo!
Se c’è una cosa che ha caratterizzato la storia dell’umanità, e ancor di più quella del Novecento, si può dire con certezza che siano state le guerre. Sarà per questo che, nel 1957, il regista francese Albert Lamorisse mette a punto il primo Wargame da tavolo? Chissà. Risk arrivò, però, in Italia nel 1968, col nome RisiKo!, grazie all’editore Giochiclub di Milano. All’inizio, le pedine erano di legno, per i giocatori, poi negli anni ’70 la svolta: pedine in plastica a forma di carro armato e pedine a forma di mitragliatrici. Il gioco è fatto, direte voi, e in effetti il board game riscuoterà l’approvazione del grande pubblico e degli appassionati, assumendo il ruolo di miglior gioco di strategia e guerra di sempre. Chiaramente, il nostro consiglio, ancora una volta, è quello di acquistarlo, magari in un’edizione RisiKo Poket da portare sempre con sé.

Scarabeo
Non possiamo non concludere questa rassegna, infine, col gioco delle parole più famoso di sempre: lo Scarabeo.
1938, New York. L’America imperversa nel periodo che prenderà il nome di Grande Depressione e un architetto, che ha appena perso il lavoro, decide di dar sfogo alla sua abilità nel disegno tecnico, e alla sua creatività, ideando un nuovo gioco da tavolo. È così che Alfred Mosher Butts inventa Scrabble, meglio noto in Italia, sul finire degli anni ’50, col nome di Scarabeo. In sostanza, un tabellone di caselle vuote da riempire, come fosse un cruciverba gigante, con parole di senso compiuto. Che si tratti di Scrabble o di Scarabeo, anche questo gioco saprà tenere alto il livello di divertimento della serata. Soprattutto, quando tra le proprie lettere ne capitano alcune che non si sa proprio come incastrare!
Puoi scegliere tu in che versione prenderlo. Tuttavia, se hai un amore spassionato per le parole, allora non puoi perderti l’edizione vintage Ravensburger del 1988. Quella si che è da intenditori!

E se questi non ti sono bastati, puoi sempre cercare qualche gioco da tavolo su Bakeca!
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