Natale, tempo di regali.

Belli, sfavillanti, luccicoli, iper tecnologici, di moda.

Non sempre è così, però: a volte i presenti che si ricevono durante le feste possono essere fuori luogo, poco adatti, a volte anticipatici.

Roba che li apri e dici “Oh ma che bel regalo!”, fatto salvo che appena si sarà girata la persona che te l’ha regalato finirà in quel mucchio cui cerchi di dare una forma e soprattutto una funzione sul medio periodo, almeno.

Miracoli del consumismo e anche dell’offerta di mecato, sterminata talmente tanto che quando si parla di regali le idee sembrano restringersi talmente tanto che la scelta cadrà inevitabilmente su qualcosa di completamente inutile e anzi: persino irritante.

La domanda che ci si pone quindi non può essere che una sola: cosa farci?

Che fare con quei regali di cui vorremmo disfarci?

Abbiamo messo insieme qualche modo per liberarsene, best practice da sfruttare alla bisogna, utili anche in caso di compleanni importanti e ricorrenze ad alto tasso di “regalabilità”, per liberarsi di ciò che non ci è andato a genio evitandosi figuracce.

“Mamma, veramente mi hai regalato questo?” – Foto di EKATERINA BOLOVTSOVA da Pexels

1) I regali son tutti belli: bisogna capire per chi

Partiamo da un presupposto: a caval donato non si guarda in bocca anche solo per il fatto che se c’è, un regalo, significa che è stato preso del tempo, magari del denaro, e investito a vantaggio di qualcun’altro. Quindi insitamente hanno il potenziale per piacere, sicuramente a qualcuno.
Ora, la cosa migliore è identificare “a chi”, mossa indispensabile per capire come gestire il presente da dismettere.
Perché se sai “a chi”, potrai anche decidere dove dire che te ne vuoi liberare.
Quindi, quando si parla di regali sgraditi, la cosa migliore è fare un piccolo studio di settore per decidere a chi, potenzialmente, potrebbe piacere.

2) Il realizzo, ossia cosa voglio farci

Se ti regalano una tazza di SpiderMan è una cosa, se ti regalano della confettura al mango un’altra, se ti donano un collier di diamanti (difficilmente non lo apprezzerai, ma nel caso non lo apprezzassi) sarebbe un’altra cosa ancora: ogni cosa vale abbastanza da generare un guadagno, a dispetto del valore intrinseco e affettivo che si porta dietro.

Le domande che dobbiamo farci sono quindi: cosa voglio farci, in termini monetari?
Voglio guadagnarci?
Non mi interessa ricevere denaro ma solo liberarmene?
Sono disponibile a barattarlo?
Una serie di domande puntuali che possono essere d’aiuto se il discorso diventa “Come tramutare un regalo sgradito in qualcosa di utile“.
A ognuna di esse, bisogna saper rispondere in maniera precisa, anche perché il non farlo può risultare un punto a sfavore: basti pensare che se non vi fosse piaciuto un collier di diamanti (de gustibus…) almeno sapere che possono costare anche decine di migliaia di euro aiuta.

3) Elaborare un’efficace strategia anti-sgamo

Dicesi “Sgamare” (secondo la Treccani) accorgersi, vedere di nascosto, scoprire e simili, accolta nel gergo giovanile con il significato di capire, intuire, indovinare: a sgamare sono bravissime ad esempio le zie, che sono tipicamente quelle che ti hanno regalato il cuscino con il tuo primo piano di quando avevi sei anni e un paio di mesi dopo avertelo dato passano apposta da casa tua per controllare dove l’hai messo e perché (il cuscino stampato ad hoc è il king dei regali sgraditi).

Per liberarsi efficacemente di ciò che non vogliamo mai più vedere nonostante ci sia arrivato incartato a puntino, dobbiamo fare in modo che chi ce l’ha regalato non si trovi in mezzo al più classico dei dialoghi che comincia con “E quel bellissimo X che ti ho regalato?” e si conclude con un “Ma che sxxxxxo che sei!”.

Cosa fare?
Potete dichiarare sinceramente i vostri intenti, consci che il cuscino con il vostro faccione stampigliato sopra potrebbe non piacere a nessuno tranne che a vostra zia (neanche a voi!) e che l’unica cosa che potrete farne è infilarlo in una busta e chiuderlo in cantina, dicendo apertamente alla cara zietta che quel cuscino è finito lì perché soffrite a vedervi giovani.

Potete inventare, ma seriamente: tipo ipotizzare che il cuscino sia finito in una casa in montagna che non avete (fatto salvo che zia potrebbe venire a controllarvi anche lì).

Potete studiare dove zia non potrebbe mai arrivare: tipo ce la vedete zia a girare per le bancarelle a Portobello Road? Ecco, a quel punto cercare di piazzare il presente lì (Londra val bene un cuscino, e viceversa).

Infine: potete venderlo online, facendo però caso al fatto che oggi tutti (ma proprio tutti) navigano online. Quindi anche vostra zia. Su questo vi rimandiamo al punto 4).

In ogni caso, qualsiasi sia la scelta che farete bisogna ponderare efficacemente quante sono le probabilità che gli occhi di chi vi ha fatto il dono finiscano sul dono medesimo, in un contesto che non sia affine all’utilizzo per cui vi è arrivato. Tipo appunto: se il cuscino finisce a Portobello Road e vostra zia quell’estate va a Londra per scoprire nuove bancarelle, difficilmente riuscirete a ricomporre i pezzi di un rapporto deteriorato.

È un calcolo probabilistico, che tocca fare per procedere al quarto punto di questa lista.

Dimmi che hai riciclato un regalo, senza dirmi che hai riciclato un regalo. – Foto di SHVETS production da Pexels

4) Definire dove piazzare il regalo (spoiler: su Bakeca)

Capito quale sia la strategia migliore per evitarsi il pezzo epocale che offenderebbe anche l’uomo più paziente del mondo, si procede a immettere sul mercato il bene, tenendo conto di ciò che abbiamo ipotizzato anche a punto 1) e 2).

La prima cosa da fare è ovviamente esplorare le soluzioni sul web dove si trattano articoli di seconda mano.

Chiaramente noi non possiamo che raccomandare Bakeca, che con i suoi oltre 4 milioni di visitatori unici all’anno può garantire di incrociare quello che vorrà sicuramente il tuo ex “regalo sgradito”. Non devi far altro che un annuncio.

Andando oltre il web, ci sono poi i mercatini, i ritrovi di collezionisti, le fiere di appassionati e simili, dove incontrare gli appassionati e le appassionate di un dato settore/franchise/mondo/collezione con cui barattare o vendere direttamente. Tipo se hai ricevuto qualche carta Pokemon, i ritrovi di appassionati sono i posti giusti dove potrai sbrigare la pratica (ce lo avevano raccontato proprio due di loro).

Occhio che non ci sono fiere dedicate a chi ha cuscini etc etc, quindi nel caso arrenditi all’evidenza e tienitelo (o nascondilo in cantina). Per il collier di diamanti probabile tu faccia molto più in fretta, antiriciclaggio permettendo.

Foto di Any Lane da Pexels

Variante 1b) Regalarlo a vostra volta (leggasi “Riciclarlo”)

Mettiamo che tu non voglia provare a vendere o barattare il regalo, che fare? Si può “riciclare”, che in periodo di contrazione economica è cosa buona e giusta. Il trucco per riproporre al meglio un regalo usato è considerare la teoria dei gradi di separazione: ad esempio, poniamo il caso che la famosa zia ti regali un cuscino, ma la suddetta non conosca la tua fidanzata o il tuo fidanzato. Ecco, il cuscino al tuo lui o alla tua lei potrebbe piacere, e non ci sarebbero rischi sul fatto che la zia vada a casa sua e scopra che il suo regalo sia finito su un divano che non era il tuo.
Quindi, cosa principale da fare, è definire il destinatario in base al grado di separazione dalla “fonte” del regalo: noi ne consigliamo almeno due ma ne raccomandiamo tre, dato che in sei passaggi potreste conoscere Jim Belushi o Alfonso Signorini (lui anche in cinque, forse) e quindi, ecco, che vostra zia e il vostro/a fidanzato/a si conoscano è statisticamente probabile e non impossibile.
In seconda battuta, definito il grado di separazione e appurato che il tutto sia antisgamo, procedete a chiudere il tutto in modo che sia antisgamo anche per chi riceverà il dono (in modo che non capisca che state riciclando). Qui entra in gioco la vostra prontezza di riflessi quando lo avete aperto la prima volta: se non avete intaccato l’eventuale confezione e le immancabili etichette, siete a cavallo. Se invece vi siete lasciati prendere dall’entusiasmo e avete staccato tutto, suggeriamo di evitare il tentativo maldestro di riappiccicare tutto, magari con l’ausilio di colle e scotch vari: il risultato potrebbe essere approssimativo, per non dire disastroso.
Meglio puntare sulla disattenzione del destinatario, magari associando per comodità l’immancabile scontrino di cortesia, che permetterebbe di sottolineare che il regalo non è stato assolutamente riciclato anche se mancano etichette e robe varie. Se invece il bene era inscatolato e avete divelto la confezione, beh, arrendetevi e tentate il tutto per tutto, magari scusandovi con un’improbabile motivazione quale “Scusa, mi si è rovinato nel trasporto” o “Quel cafone del mio cane” (se avete un cane, ovviamente).
Ah, la carta da regalo non può assolutamente essere riutilizzata, ma questo è un dettaglio e speriamo sia superfluo ricordarlo.

Variante 1c) Fare una donazione

Tutto ciò che abbiamo detto prima vale se sei deciso a estrarre valore da qualcosa che fondamentalmente per te non ne ha. Se sei invece persona di buon cuore e vuoi far del bene agli altri, puoi sempre regalare le cose che ricevi e ti fanno pietà: cosa che ti permette di saltare a piè pari tutti i punti precedenti e risolvere la questione con una presa di posizione umana, ma soprattutto netta e decisa.
Prendiamo la Vidas organizza i Charity Shop, che sono sostanzialmente dei negozi che raccolgono tutto ciò che non usiamo più per rimetterlo in circolo. Una roba onesta, sincera e soprattutto che fa del bene agli altri, che non guasta. Tu vali lì e regali. Certo, il tuo cuscino della zia etc etc non sarebbe granché utile, però per dire, quel servizio di posate che non sai proprio che farci a qualcuno potrebbero servire.

Bene, se siete arrivati fino a questo punto significa che siete pronti per dare nuova vita a quelli che chiamiami regali sgraditi.
Come dite? Non ne avete ricevuti? Abbiate pazienza, c’è ancora capodanno, e poi la zia ancora deve passare a portarvi i suoi auguri…

Bakeca
Bakeca

La redazione di Baklog, il nuovo blog di Bakeca, è qui per condividere nuove storie, approfondimenti, consigli, notizie, tendenze, eventi e tanto altro