È giunto il momento del fatidico sì. Ma all’indomani della romantica dichiarazione, ti stai già mettendo le mani nei capelli perché in concreto non sai da dove si comincia, a sposarsi.
I discorsi Chiesa sì / Chiesa no, Comune non Comune, li abbiamo fatti tutti al bar tra amici. Ma, seriamente, cosa si deve fare in concreto per sposarsi? In Italia, chiaro. Perché Paese che vai, usanza che trovi. Anche se, al giorno d’oggi, puoi comunque portare le usanze d’oltre confine a casa tua.
First of all: assicuratevi prima di tutto di avere 18 anni per sposarvi secondo il volere della legge (16 solo se siete autorizzati da un tribunale per minorenni).
Second one: che tipi di matrimoni esistono? Se è di un vincolo che avete bisogno, in Italia bisogna seguire l’ordinamento giuridico e quello canonico.
Matrimonio concordatario
È il matrimonio più diffuso, quello per cui ci si sposa in Chiesa, davanti a Dio ma anche davanti allo Stato perché ciò che si stipula è un vero e proprio contratto. Testimone lo Spirito Santo, ma anche la Legge.
Per questo matrimonio occorre portare al parroco della propria Chiesa di appartenenza (in base alla residenza di ciascun componente della coppia):
- il certificato di nascita, di battesimo, di cresima
- il certificato di cittadinanza italiana
- il certificato di residenza
Se volete sposarvi in una Chiesa diversa da quella di vostra appartenenza occorre farsi rilasciare un nulla osta ecclesiastico del parroco di riferimento.
La coppia deve inoltre dimostrare (tramite attestati o promesse sacre) che non è mai stata sposata prima secondo il rito religioso e deve dichiarare che frequenterà obbligatoriamente il corso prematrimoniale.
Per questo tipo di matrimonio assicuratevi che siano avvenute le pubblicazioni, due: una civile presso la Casa Comunale e una ecclesiastica presso la Parrocchia.
Una volta ritirato il certificato delle avvenute pubblicazioni, la coppia deve portarlo al parroco per il consenso religioso, che confermerà poi la data del matrimonio.
Alla fine della celebrazione in Chiesa, il parroco leggerà gli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile e firmerete l’atto di matrimonio insieme ai testimoni (tutto predisposto in quel foglio, con nome, cognome eccetera, basta saper leggere e seguire le indicazioni preimpostate, non vi preoccupate!). Una volta che il parroco trascriverà tutto nel registro dei matrimoni (di solito entro 48 ore) sarà fatta. Auguri!
Matrimonio civile
È quello celebrato normalmente in Comune, ma tramite autorizzazioni particolari può essere celebrato anche in altri posti. Viene officiato dal Sindaco, da un suo rappresentante o da un delegato.
Il rito è un atto pubblico, quindi quando vi recherete in Comune per dare avvio alle pratiche, assicuratevi sempre con l’ufficiale dello stato civile che avvenga la pubblicazione del matrimonio sul sito internet del Comune.
Dopo di che, scegliete il posto dove volete sposarvi e sempre tramite l’ufficiale seguite le istruzioni che vi dirà per essere autorizzati a svolgere il rito in quel posto, per concordare la data e per scegliere chi desiderate vi sposi. Può essere il Sindaco stesso, un assessore, un parente, un amico. Pensateci per tempo perché avrete un iter preciso da seguire, documenti da fare firmare e prove tecniche da eseguire.
Il celebrante a questo punto, alla presenza di due testimoni (uno per sposo), leggerà gli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile e anche qui, se direte sì, sarà fatta. Auguri!
Matrimonio solo religioso
Questo matrimonio è un po’ strano ma accade. È fatto per le persone che vogliono essere unite in nome del proprio credo e non dallo Stato.
In Italia coincide di solito col rito cattolico e avviene davanti alla comunità cristiana. Si svolge con la celebrazione della Messa o semplicemente della Liturgia della Parola e del rito nuziale. Molto facile da organizzare, dovrete interfacciarvi solo col vostro parroco di riferimento. E seguire le indicazioni di cui sopra.
Poi, è possibile anche sposarsi in base ad altri credo.
Matrimonio acattolico
Viene celebrato da un ministro di culto, non cattolico, di una fede ammessa nello Stato (ebrea, metodista, buddista). L’unione ha gli stessi effetti del matrimonio civile (sempre tramite la dovuta trascrizione negli appositi registri di matrimonio).
Visto che in Italia la comunità buddista, ad esempio, è cresciuta a dismisura, sappiate che il rito buddista è uno dei più facili da organizzare. A parte la vostra presenza, dovrete solo assicurarvi di avere tanto sakè da bere mentre vi scambiate le promesse di matrimonio e da condividere con gli invitati. Probabilmente, se siete molto spirituali, non avrete bisogno neanche delle scarpe! Facilissimo.
Come vedete c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Chiaritevi dunque le idee sulla base delle vostre credenze e poi non avete che da scegliere.
Burocrazia a parte, divertitevi a organizzare la cerimonia come più vi aggrada. Se non avete voglia di occuparvi di tutto voi, affidatevi a un valido Wedding Planner, penserà a tutto lui nei minimi dettagli.
Se invece avete voglia e tempo da dedicare al vostro giorno tanto atteso, ricordatevi di alcuni degli elementi più importanti:
- il fotografo
- la musica
- l’animazione per i più piccoli
- fiori, bomboniere, noleggio auto
E chi più ne ha più ne metta. Tanti tanti auguri!
Maria Ausilia Di Falco
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