Fino a qualche decennio fa, pensare di poter lavorare comodamente da casa o da qualunque altra parte purché dotata di connessione internet, sembrava pura utopia. Ora, invece, lo smart working o lavoro da remoto è apprezzato da molti ed è adottato da numerose aziende

Ma nello specifico, quindi, che cos’è e come funziona lo smart working? E sopratutto, come ci si può organizzare? Andiamo a vederlo insieme!

smart working

Che cos’è il lavoro da remoto? 

Il lavoro da remoto viene spesso confuso con lo smart working, un modello organizzativo che prevede lo svolgimento delle proprie mansioni lavorative al di fuori della sede aziendale di appartenenza, senza vincoli di spazio e di orario. Lo smart working può essere svolto da casa o da un qualsiasi luogo in grado di garantire silenzio, concentrazione e un’ottima connessione internet. Il lavoro da remoto o Remote Working, invece, prevede di garantire un orario minimo (solitamente le canoniche otto ore), ha vincoli spaziali (ad esempio la propria abitazione) e non è strettamente collegato a obiettivi minimi e di retribuzione.

Secondo Osservatori Digital innovation del Politecnico di Milano “nel corso del 2023 i lavoratori da remoto sono cresciuti in particolare nelle grandi imprese, nel comparto sono oltre un lavoratore su due, pari a 1,88 milioni di persone; sono aumentati lievemente anche nelle PMI, con 570mila lavoratori, il 10% della platea potenziale; sono invece ancora calati nelle microimprese (620mila lavoratori, il 9% del totale) e nelle Pubbliche Amministrazioni (515.000 addetti, il 16%). Quasi tutte le grandi imprese (96%) prevedono al loro interno iniziative di Smart Working”.

Che cos'è e come funziona lo smart working

Perché le aziende stanno adottando lo smart working?

Sempre più aziende stanno garantendo ai propri impiegati il lavoro da remoto, questo perché, a parità di lavoro, molti dipendenti preferiscono questa modalità di impiego rispetto a quella tradizionale. Questo per vari fattori:

  1. riduzione dei costi di trasporto: si usano meno le automobili e si risparmia benzina. Si usano meno i mezzi pubblici e si risparmia sull’abbonamento;
  2. Riduzione dei tempi di spostamento: gli orari di lavoro sono chiari e stabiliti, si chiude il pc e si è immediatamente pronti a dedicarsi alle proprie attività personali; 
  3. maggiore flessibilità e aumento del benessere percepito: ci si può gestire il proprio tempo lavorativo e personale con maggiore libertà, riducendo così il livello di stress.
lavoro in smart working

Come organizzare se stessi e il proprio spazio lavorativo

Sebbene il lavoro da remoto garantisca numerosi vantaggi, di cui abbiamo ampiamente parlato prima, se non opportunamente strutturato può creare diversi disagi ai lavoratori. Ecco allora alcuni consigli utili che sentiamo di darvi per organizzare al meglio le vostre ore in smart working. 

  1. Strutturate bene la vostra postazione lavoro: cercate un luogo che possa garantirvi concentrazione e silenzio, possibilmente separato da gli ambienti domestici più caotici. Installate una connessione internet performante a cui collegare il vostro personal computer fisso o portatile;
  2. assicuratevi di avere a disposizione di tutti gli ausili tecnologici indispensabili: un buon pc, dotato di webcam, cuffie o auricolari per le vostre call; 
  3. impostate dei limiti dei tempi e fissate delle pause: staccate gli occhi dal monitor e fissate dei break con cadenza regolare.
Che cos'è e come funziona lo smart working

La rivoluzione del mondo del lavoro a cui stiamo assistendo, soprattutto post Pandemia, è in continua evoluzione. I parametri a cui siamo stati confinati negli ultimi decenni, hanno subito delle modifiche oramai irreversibili.

Ecco perché approcciarsi al lavoro con maggiore flessibilità offre un’apertura mentale e gestionale differente ma molto proficua.

Con la giusta programmazione e disciplina, lo smart working può diventare una risorsa preziosa per migliorare la gestione del quotidiano di ognuno di noi.

Crediti per le immagini: Annie Spratt su Unsplash; Daria Mamont su Unsplash; Nick Morrison su Unsplash; BRUNO CERVERA su Unsplash; Simon Abrams su Unsplash

Giulia Balestra
Giulia Balestra