“Dimmi cosa collezioni e ti dirò chi sei“.
Proprio così.
Dai temperini ai pinocchi, dalle bustine di zucchero ai draghetti, dagli estintori alle pialle, dalle mucche, ai gufi e ai cani di qualsiasi materiale, forma e colore: nel web si trova veramente di tutto.
L’homo sapiens ama infatti circondarsi di oggetti, e quando ne accumula molti della stessa categoria lo chiamiamo ‘collezionista’.
… Ma chi è il collezionista e perché ama collezionare?
Collezionisti per soldi o per passione
I collezionisti si dividono sostanzialmente in due gruppi: quelli che collezionano cose per soldi e quelli che lo fanno per passione. Tra i primi ci sono gli amanti della contrattazione, quelli che tirano sul prezzo fino alla morte (emotiva) del venditore depauperandogli tutte le energie. Per tali motivi a quest’ultimo consigliamo di procurarsi dei multivitaminici.
Anche i venditori comunque possono essere tremendi. Alcuni sono capaci di farci sudare sette camicie e dieci giacche minacciando di non venderci un tubo, o peggio mettendoci contro un nemico immaginario diposto a spendere moooolto meno di noi.
I maniaci e i bonaccioni
Sia che lo facciano per soldi, sia che lo facciano per passione, i collezionisti possono essere divisi ulteriormente in altri due gruppi: i maniaci e i bonaccioni.
I maniaci pretendono che l’oggetto sia intonso, perfetto, impeccabile. Sono capaci di fare le domande più inopportune sulla data di acquisto, la presenza di fogli di istruzione o di scatole di imballaggio. Di rigirarsi l’oggetto tra le mani più volte cercando con la lente di ingrandimento la presenza di graffi, sbeccature, aloni, crepe e via dicendo, alla ricerca di una soddisfazione che forse non avranno mai. Qualora dovessero trovare l’oggetto dei loro sogni, però, sarebbero disposti a cedere la madre e tutta la prole.
Poi ci sono i bonaccioni, quelli che non danno troppa importanza all’oggetto in sé quanto all’atto di andarlo a cercare. Per loro collezionare è un hobby domenicale, magari una scusa per evitare il pranzo in famiglia o l’aperitivo coi colleghi. Un passatempo rilassante e indolore come guardarsi la partita, tipo.
Perché collezioniamo cose
Possiamo collezionare per soldi e per hobby, essere più o meno ossessivi, oppure disposti a vendere nostra nonna o il gatto di famiglia: l’atto del collezionare è in ogni caso vecchio come il cucco.
Il collezionista non è altro che l’evoluzione del tipo antropologico del raccoglitore. Solo che il raccoglitore raccoglieva più che altro per necessità – per mangiare o costruirsi una casa, per esempio, – mentre il collezionista colleziona per gioco.
Le cose di cui ci circondiamo sono delle estensioni di noi stessi: ecco perché le collezioniamo.
Diamo un’occhiata alla nostra camera da letto, alla nostra auto o al nostro garage. Gli oggetti che abbiamo accumulato ci dicono un sacco di noi: sul nostro stile di vita, il nostro gusto, la nostra personalità, le nostre aspirazioni.
Anche le forme, i materiali e i colori degli oggetti possono dirci tanto: ci piacciono le cose fredde e spigolose? Morbide e calde? I colori tenui o quelli shocking? Allora anche noi siamo rispettivamente freddi e spigolosi, morbidi e caldi, tenui o… shocking.
L’atto del collezionare può darci anche molta soddisfazione, soprattutto quando riusciamo ad ottenere con fatica l’oggetto tanto desiderato. E poi ci rende orgogliosi mostrare la nostra collezione agli altri. Ma se invitate una ragazza per farle vedere la vostra ‘collezione di farfalle’… ecco, quella è un’altra storia.
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