A tutti capita di sentirsi un po’ insicuri: prima di un colloquio, di un esame, quando ci affidano un compito importante. Ma quando questa sensazione è costante e resiste persino ai risultati positivi che otteniamo, allora potrebbe trattarsi di sindrome dell’impostore. Descritta per la prima volta dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes, la sindrome dell’impostore è una condizione psicologica in cui, anche di fronte a prove evidenti delle sue capacità, un individuo non si sente meritevole dei propri successi, e vive nel costante timore dello smascheramento.
Sindrome dell’impostore e ricerca di lavoro
Questa condizione può avere un impatto significativo sulla ricerca del lavoro e sull’andamento dei colloqui. A chi la vive potrebbe capitare di sottovalutarsi con gli HR, sentirsi eccessivamente ansiosi, o di non candidarsi affatto per il timore di non essere all’altezza della posizione. Se ti è mai capitato di sentirti così, non preoccuparti: è una condizione decisamente superabile. Secondo la Harvard Business Review, sono quattro le tecniche da adottare. Vediamo quali!
1. Pensa positivo
Chi vive la sindrome dell’impostore è spesso portato a pensare che tutti i suoi successi siano dovuti alla fortuna. Per questo è importante imparare a riconoscere i propri meriti, anche quelli piccoli. L’Harvard Business Review suggerisce una piccola tecnica per allenare il muscolo dell’orgoglio.
- Dividi un foglio di calcolo in due colonne:
- Risultati ottenuti (grandi o piccoli che siano)
- Descrizione (quali azioni hai completato per ottenerli)
- Ogni settimana, tieni traccia delle piccole e grandi soddisfazioni che hai ottenuto. Ricorda che il successo è un concetto relativo: nel compilare questa lista, cerca di concentrarti sulle cose gratificanti per te.
Risultati ottenuti | Descrizione |
Ho sostenuto il mio primo colloquio di lavoro in inglese | Ho studiato per molto tempo, ho memorizzato il lessico e ho risposto a ogni domanda. Comunque vada, è un risultato importante |
Ho preparato una cena per cinque persone | Ho imparato diverse ricette nuove, le ho eseguite correttamente, e ho ricevuto complimenti da tutti gli ospiti |
2. Festeggia i tuoi successi
Alcuni di noi temono che festeggiare i propri successi possa sembrare da esibizionisti. Secondo l’Harvard Business Review, è un ottimo modo per combattere la sindrome dell’impostore. Puoi andare a cena fuori, farti un piccolo regalo, o anche semplicemente far sapere a una persona cara del risultato che hai ottenuto, piccolo o grande che sia. Insomma, prenditi un attimo per riconoscere cosa sei riuscito/a a fare!
3. Usa i social media in maniera saggia
Secondo uno studio del 2020, esiste una correlazione tra l’uso intensivo dei social media e la diminuzione dell’autostima. Confrontarsi costantemente con modelli irraggiungibili alimenta le nostre frustrazioni. Per questo è importante imparare a usare questi strumenti in maniera sana. Cerca dei modelli di riferimento positivi, che ti ispirino anziché buttarti giù. Ti sorprenderà scoprire che sono moltissime le persone che combattono con la sindrome dell’impostore: persino Michelle Obama!
4. Datti obbiettivi a breve termine
A volte concentrarsi sugli obiettivi di lungo periodo può essere frustrante, perché sembrano lontanissimi. E potremmo finire per credere che se non li raggiungiamo subito è perché non siamo all’altezza. Cerca di darti dei piccoli obiettivi da raggiungere nel breve periodo. In questo modo, sarà più facile vedere i risultati del tuo impegno.
Sindrome dell’impostore: qualche ultima dritta
Insomma, se anche tu convivi con la sindrome dell’impostore non temere: è una condizione piuttosto comune, e soprattutto decisamente superabile. Riconoscerla e affrontarla richiede molto impegno, ma ricorda che non devi farlo da solo/a. Se ne senti il bisogno, puoi rivolgerti a uno psicoterapeuta. Ne trovi molti anche qui su Bakeca. E nel frattempo, non lasciarti frenare: candidati subito per il tuo prossimo colloquio!
Foto di Johnny Cohen, Ambreen Hasan e Glenn Carstens Peters da Unsplash