
Nello scenario post-Covid, condividere lo stesso spazio porta con sé un nuovo significato, ma ciò non vuol dire che non si possa più fare. Ripensare i luoghi in maniera agile e flessibile, infatti, diventa fondamentale – soprattutto nel mondo del lavoro. Il coworking, uno dei trend di maggiore successo dell’ultimo decennio, ne è un esempio.
Nonostante la sfida della pandemia, gli spazi di lavoro condiviso hanno saputo riadattarsi velocemente alle nuove misure di sicurezza: pulizia quotidiana di tutte le superfici, controllo della temperatura, fornitura di gel igienizzante e distanziamento fisico.
Ma non solo: data la loro natura flessibile, i coworking hanno cominciato a ridisegnare anche i business model ¹, cercando di andare incontro alle esigenze dei propri pubblici.
In tutto questo, è cresciuta la curiosità intorno al tema, come rileva un approfondimento della Rete Cowo².
Ma cosa sono esattamente i coworking?
Cos’è e come nasce
Il termine nasce nel 2005 a San Francisco, quando un programmatore informatico, Brad Neuberg, fonda il primo ambiente di lavoro condiviso, il San Francisco Coworking Space. Un luogo dove scrivanie, attrezzature, sale riunioni e rete Wi-Fi sono a completa disposizione dei professionisti che affittano il coworking.
È, dunque, una nuova modalità di lavoro prodotta dalla sharing economy: il valore viene prima di tutto dalla condivisione. Tra gli habitué, troviamo per lo più freelance, lavoratori indipendenti che non appartengono alla stessa organizzazione, ma anche giovani startup che vogliono abbattere i costi di una sede vera e propria.
Come funziona
In base alla struttura e alle proprie esigenze, è possibile prenotare diversi spazi, come:
- desk flessibili: postazioni di lavoro in open space, che possono variare di volta in volta;
- desk personali: postazioni di lavoro fisse in luogo condiviso;
- stanze private o meeting room per gruppi più o meno grandi.
I costi di affitto vanno a ore o a ingressi giornalieri, ma molti coworking offrono anche la possibilità di acquistare abbonamenti settimanali o mensili, garantendo la flessibilità degli orari e dei luoghi.

Perché conviene
Come direbbe Gustavo Zagrebelsky, “le idee racchiuse in sé stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura”.
Ecco, uno dei vantaggi del coworking è proprio questo: la possibilità di fare community e condividere idee, progetti, competenze. Oggi saper fare rete ha un valore grandissimo e i liberi professionisti ne sanno qualcosa.
Ma oltre al networking, questa modalità di lavoro offre anche altri benefici, tra cui:
- riduzione delle spese di gestione degli spazi
- flessibilità di orari
- maggiore produttività
- opportunità di fare business e cogliere nuovi trend di mercato
- ambiente vivo e dinamico, dove spesso si organizzano eventi o corsi di formazione
Tutto ciò permette anche a chi solitamente lavora in smart working di non sentirsi isolato. Se un po’ di rumore di sottofondo non vi dà fastidio, il coworking potrebbe essere una soluzione piuttosto conveniente.

I più grandi coworking in Italia
In Italia il concetto di coworking è arrivato nel 2008 con il Coworking Network “Rete Cowo®”. Da lì in poi, gli uffici condivisi e collaborativi sono cresciuti a vista d’occhio, soprattutto in città come Milano e Roma. La piattaforma di Italian Coworking ne conta più di 700!
Tra i più conosciuti troviamo:
- Cowo, una rete che conta più di 100 coworking su tutta la penisola;
- Talent Garden, uno dei più grandi network europei: non solo coworking, ma anche TAG Innovation School che offre corsi di formazione in ambiti tech e innovazione;
- Copernico, una realtà che offre spazi per la contaminazione creativa;
- Toolbox, 8.000 metri quadrati di hub creativo dedicato al lavoro, al cui interno si trovano anche un laboratorio di fabbricazione digitale e uno di stampa e arti grafiche;
- Impact Hub, una community globale di professionisti e spazi per l’innovazione sociale.
Insomma, ora più che mai, è necessario abbracciare alcuni cambiamenti in atto e ridisegnare gli approcci al lavoro. In tutto questo, il coworking sembra essere una valida prospettiva.
Se l’idea vi interessa, in questi due articoli avevamo parlato di smart working e degli strumenti che non possono mancare (alcuni tornano utili anche nei coworking!):
¹ https://www.ilsole24ore.com/art/il-coworking-si-riorganizza-ADilfIP
² https://cowo.it/2020/06/24/tendenze-coworking/
Credits:
- unsplash.com