Le origini del turismo come lo conosciamo oggi

Le Grand Tour, ovvero “Il Grande Viaggio”.

È quello che vogliamo intraprendere con voi in questa serie di articoli dedicati al turismo nelle città italiane. Ma prima, un po’ di Storia.

Siamo nell’Europa del Seicento e tra i ceti aristocratici sta nascendo una moda destinata ad andare avanti nei secoli, fino ai giorni nostri. Le famiglie nobili spingono i propri giovani figli a lasciare la dimora per partire ed esplorare il continente. I rampolli, appena ventenni, fanno armi e bagagli. Così, accompagnati da tutor più anziani, si mettono in viaggio.

Inizia il loro on the road culturale, una sorta di Erasmus che nei mesi successivi li porterà a scoprire il mondo che li circonda. In questo modo faranno esperienza e quando torneranno avranno acquisito le qualità necessarie. Coraggio, capacità decisionale, conoscenza delle lingue e del galateo di altri Paesi. Sarà un rito di passaggio: andranno via giovani e spensierati, torneranno adulti e istruiti.

Poi, nel giro di pochi decenni, il Grand Tour diventa una vera e propria istituzione che non si limita a coinvolgere solo i giovani ereditieri. Diplomatici, filosofi, pittori, poeti, in tanti decidono di avventurarsi alla scoperta dei più grandi siti culturali e archeologici.

Oggi possiamo dirlo: il Grand Tour ha ispirato generazioni di artisti, facendo nascere le prime accademie d’arte. Ma ha fatto anche qualcosa di più. Ha gettato le basi di quella attività che tutti noi conosciamo e pratichiamo: il turismo.

grand tour venezia

Quali erano le tappe principali del Grand Tour?

Una prima parte del Grand Tour attraversava la Francia, l’Austria e altri stati dell’Europa. Ma l’itinerario aveva l’Italia sia come destinazione che come parte essenziale del viaggio. In fondo l’obiettivo del “granturista” era vedere dal vivo le testimonianze del periodo classico, medievale, rinascimentale e barocco. E l’Italia li racchiude tutti.

Le tappe principali consistevano nelle grandi città d’arte come Firenze, Venezia, Roma e Napoli. Ma gli itinerari che collegavano queste destinazioni spesso variavano, dando la possibilità di visitare a piacere luoghi all’epoca meno rinomati seppure preziosi.

Per esempio? Milano, Padova, Mantova, Bologna, Genova, Perugia, Siena, … E anche centri più piccoli come Lerici o Portovenere. Capitava di spingersi fino a Siracusa per poter rievocare lo splendore della Magna Grecia.

Come disse Goethe, celebre scrittore tedesco che intraprese il Grand Tour nel Settecento:

“Chi ha visto una volta l’Italia conserva un po’ di felicità per tutta la vita.”

Il Grand Tour di Bakeca

Come abbiamo capito, fin dal XVII secolo la Penisola ospita viaggiatori interessati ad ammirare alcuni tra i più grandi capolavori dell’arte, dell’architettura e della cultura. E succede anche al giorno d’oggi.

grand tour roma

Certo, l’Italia è fatta di splendidi paesaggi montani e di rilassanti spiagge estive, ma come non lasciarsi ammaliare dalle sue meravigliose città?

Nei prossimi articoli ripercorreremo le tappe del Grand Tour. Un po’ giovani rampolli, un po’ turisti per caso, visiteremo i migliori musei, le piazze, i parchi e le dimore storiche. Ma ci affideremo anche alla buona cucina e alle tradizioni locali.

Che ne dite, siete pronti a partire con noi?

Credits per le immagini: pixabay.com, ArtTower

Daniel Coffaro
Daniel Coffaro