Babbo Natale è un uomo anziano, con la barba color ghiaccio, gli occhi chiari e acquosi dietro alle lenti degli occhiali, le guance rosse e paffute, il naso a patata. Ha un sorriso buono, è sempre felice e non si stanca mai.

Il suo vestito rosso, con la cintura nera in vita, si può vedere anche da molto lontano, il suo OH OH OH lo sentiamo risuonare in ogni fibra del nostro corpo.

Quando è nato Babbo Natale? È mai stato giovane? Come fa in una notte a preparare tutti i regali? Sono queste le domande che tutti ci siamo fatti da bambini. È giunto il momento di trovare la risposta.

AVVERTENZE: Vietata la lettura ai bambini al di sotto dei 99 anni.

You better watch out

Per capire Babbo Natale dobbiamo prima parlare di un altro uomo aprendo bene gli occhi per svelare alcuni misteri. San Nicola nacque a Patara, una città greca della Licia nel 270. Secondo gli studi archeologici e storiografici, è veramente esistito: troviamo il suo nome in alcuni documenti sul Concilio di Nicea nel 325.

Della sua infanzia non si hanno notizie certe perché spesso i documenti confondono la sua figura con quella di un altro Nicola, un monaco che fu vescovo nella stessa regione ma a Pinara. In alcune ricostruzioni San Nicola fu figlio unico in una famiglia molto ricca e sin da piccolo aveva già mostrato i segni della sua santità: alcune scritture attestano che per rispettare l’astinenza prescritta dalla Chiesa cristiana al tempo, poppasse una sola volta al giorno il mercoledì e il venerdì.

Una delle poche certezze è che fu vescovo a Myra (oggi Demre in Turchia): era molto amato dalla sua comunità e la tradizione vuole che alla sua morte, avvenuta per vecchiaia tra il 345 e il 352, le sue reliquie abbiano sgorgato un olio profumato dai poteri miracolosi.

La sua popolarità si sarebbe fermata a Myra se tra il VII e l’VII secolo Bizantini e Arabi non avessero combattuto per la supremazia sul mare. Quando i bizantini vinsero, dedicarono la vittoria a San Nicola e da santo locale diventò il santo di tutta la dominazione dei bizantini arrivando prima a Rome e Gerusalemme e poi diffondendosi in Russia e in tutto il resto del mondo.

He’s Gonna find out Who′s naughty and nice

Prima di arrivare a chi è Babbo Natale, dobbiamo approfondire ancora un po’ la figura di San Nicola e il suo legame con i bambini.

Sono tanti i miracoli e le buone azioni del santo legate ai ragazzi ma due in particolare sono quelle che ci hanno colpito di più per la loro strambezza.

Le tre sorelle: in questa storia (o leggenda) si narra che un uomo, rimasto da poco vedovo, passava le giornate a bersi i pochi risparmi che aveva accumulato in quegli anni. Non sapendo più come mantenere la famiglia, aveva deciso di far prostituire le tre figlie. Era il modo più veloce per fare soldi e per permettergli di continuare a non fare nulla. Nicola, venuto a conoscenza del fatto, si premurò di portare alle ragazze per tre notti di fila un sacco pieno d’oro, in modo che usassero il denaro come dote per fuggire di casa. Le tre sorelle riuscirono a sfuggire al loro destino e san Nicola cominciò a essere considerato il patrono delle vergini e portatore di doni.

I veri Hansel e Gretel: una delle altre leggende che si raccontano legate alla figura di San Nicola sembra tratta dalle fiabe dei Grimm (e forse è vero il contrario). Si narra che tre ragazzi chiesero ospitalità in una locanda: erano poveri e affamati. L’oste e sua moglie li accolsero volentieri: avevano appena finito la carne e non sapevano cosa servire ai clienti così li fecero a pezzi e li misero in salamoia. Nella locanda giunse San Nicola che, chiedendo un piatto di carne, si vide rifiutare il piatto dall’ospite. Il santo si insospettì e si fece portare in dispensa. Vedendo il massacro aprì tutti i barattoli e salvò i bambini pescandoli pezzo per pezzo e ricostruendo il loro corpo.

Tralasciando le discendenze di Sweeney Todd e Frankenstein, San Nicola venne festeggiato come patrono degli innocenti: nelle scuole veniva eletto un vescovello tra gli studenti che presiedeva alle celebrazioni elargendo doni. La Chiesa, considerando queste festività delle reminescenze pagane dei Saturnalia, vietò il culto nel XVI secolo ma la figura di San Nicola sopravvisse.

Santa Claus is coming to town

Come ha fatto San Nicola a diventare Babbo Natale? Se pensiamo al nome di Babbo Natale in italiano veniamo fuorviati dalla sua origine. Il culto deriva da San Nicola, o San Nikolaus in lingua originale. Con gli anni il nome si è accorciato ed è rimasto solo Santa Claus. Noi italiani invece abbiamo preferito chiamarlo Babbo Natale (ma anche i francesi, Pere Noel, gli spagnoli Papà Natale, Weihnachtsmann in tedesco che letteralmente significa l’uomo della notte di Natale).

Le tradizioni legate a San Nicola sono rimaste: il santo porta i regali, in alcune zone del mondo Italia compresa, l’8 dicembre . Per come viene considerato oggi la sua figura è più simile a quella di Santa Lucia che porta i regali il 13 dicembre.

Perché Babbo Natale porta i doni il 25 dicembre?

Come accennavamo prima, quando la Chiesa abolì i festeggiamenti al Santo, decise di soppiantare il culto proponendo Gesù bambino come portatore di doni ai ragazzi. Quando poi San Nicola tornò a essere festeggiato, diventando poi Santa Claus, in alcune zone si tenne il 25 dicembre come data effettiva della consegna dei regali.

Il colore dell’abito di Babbo Natale

Tutti abbiamo sentito dire almeno una volta che il rosso del vestito di Babbo Natale è un’invenzione pubblicitaria della Coca-Cola. Secondo queste voci Archie Lee, l’allora direttore marketing dell’azienda, per promuovere le vendite, nel 1935 inventò una pubblicità che raffigurava Babbo Natale in abito rosso.

Questa è una leggenda metropolitana. Innanzitutto la primissima pubblicità di Babbo Natale in rosso risale al 1923 realizzata da WhiteRock, una bevanda tonica. Poi basta guardare le icone di San Nicola per notare come principalmente indossasse abiti rossi e bianchi (in alcune raffigurazioni sì, c’è anche il verde ma sono nettamente inferiori e sempre e comunque coperte da abiti talari rossi).

Come è nata questa leggenda dell’abito verde? È colpa (o merito) di uno scrittore, Charles Dickens, e il suo romanzo “Il canto di Natale”. Nel libro Ebenezer Scrooge riceve la visita dei tre spiriti del natale. Lo spirito del Natale presente è, appunto, Babbo Natale che indossa un abito verde, forse per simboleggiare la speranza.

Perché Babbo Natale è un uomo paffuto e anziano?

Anche la fisionomia di San Nicola non è per niente uguale a quella di Babbo Natale. Anche in questo caso, l’immagine che noi abbiamo di Babbo Natale la dobbiamo allo scrittore Clement Clarke Moore che nel 1822 scrisse il poema “The night before Christmas” (da non confondere con Nightmare Before Christmas, l’iconico film di Tim Burton).

When, what to my wondering eyes should appear,
But a minature sleigh, and eight tiny rein-deer,
With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St. Nick.
[…]
Down the chimney St. Nicholas came with a bound:
He was dress’d all in fur, from his head to his foot,
And his clothes were all tarnish’d with ashes and soot;
A bundle of toys was flung on his back,
And he look’d like a peddler just opening his pack:
His eyes – how they twinkled! His dimples: how merry,
His cheeks were like roses, his nose like a cherry;
His droll little mouth was drawn up like a bow,
And the beard of his chin was as white as the snow;
The stump of a pipe he held tight in his teeth,
And the smoke it encircled his head like a wreath.
He had a broad face, and a little round belly
That shook when he laugh’d, like a bowl full of jelly:
He was chubby and plump, a right jolly old elf, And I laugh’d when I saw him in spite of myself;
A wink of his eye and a twist of his head
Soon gave me to know I had nothing to dread.

Quando, con mia grande sorpresa, vidi
una slitta in miniatura tirata da otto minuscole renne
e guidata da un piccolo vecchio conducente arzillo e vivace;
capii subito che doveva essere Babbo Natale.
[…]
Babbo Natale venne giù dal camino con un tonfo.
Era tutto vestito di pelliccia, da capo a piedi,
tutto sporco di cenere e fuliggine
con un gran sacco sulle spalle pieno di giocattoli,
sembrava un venditore ambulante
sul punto di mostrate la sua mercanzia:
I suoi occhi – come brillavano! Le sue fossette: che allegria,
Le guance rubiconde, il naso a ciliegia;
La bocca piccola e buffa arcuata in un sorriso,
la barba bianca come la neve;
teneva tra i denti una pipa,
e il fumo circondava la sua testa come una ghirlanda.
Il viso era largo, la pancia rotonda
sobbalzava come una ciotola di gelatina quando rideva:
era paffuto e grassottello, metteva allegria, e senza volerlo io scoppiai in una risata.
Mi fece un cenno col capo ammiccando
e la mia paura sparì.

La poesia divenne così famosa grazie alla pubblicazione sul Troy Sentinel, un giornale di New York, e da quel giorno Babbo Natale diventò come tutti lo conosciamo. L’uomo che nella notte di Natale scende dal camino per portare doni ai bambini buoni.

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Giada Guerreschi
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