Nonno gelo o Дед Мороз (Ded Moroz) è il Babbo Natale del mondo Ortodosso. È una figura folkloristica con sue caratteristiche particolari e che prende spunto da tradizioni e leggende molto diverse rispetto a quelle di San Nicola, di cui vi abbiamo parlato nella Puntata 4 del nostro calendario dell’Avvento. 

Oggi vi portiamo nella fredda Russia, tra campi sconfinati pieni di neve e palazzi sontuosi alla scoperta di Nonno Gelo.

Le origini di Nonno Gelo

Come per tutte le figure che stiamo scoprendo in questo calendario, anche Nonno Gelo non è sempre stato come i bambini russi lo conoscono adesso. 

Morozko o Morov era un personaggio cattivo di alcuni racconti per bambini molto popolari in Russia: aveva il naso sempre rosso e poteva controllare il tempo atmosferico. Era l’uomo che portava il gelo e l’inverno sulla terra, uccidendo i raccolti. All’inizio, essendo odiato da tutti, rapiva i bambini cattivi e li portava nel suo palazzo all’interno di un sacco. 

Divenne però con il tempo più gentile e cominciò a portare i regali, che vengono messi sotto l’albero il 31 dicembre. Nei paesi ortodossi il Capodanno è una festività molto più importante e più sentita del Natale, che viene festeggiato il 7 gennaio perché si segue il calendario giuliano e non gregoriano come fanno i Cattolici.

Come nasce Nonno Gelo

Come è successo per Babbo Natale, anche la figura classica di Nonno Gelo appare per la prima volta in un libro. “Moroz Ivanovich” è l’opera di V.F. Odoevsky. In questa fiaba “il Buon Moroz” è un vecchio “dai capelli grigi” che quando “scuote la testa – il gelo cade dai suoi capelli”; vive in una ghiacciaia e dorme su un piumino fatto di soffice neve, sotto il quale l’erba verde aspetta la primavera. 

Il moderno Ded Moroz è un gentile mago fiabesco che porta doni preziosi seguendo le richieste sulle letterine che i bambini gli mandano.

Ma le somiglianze con Babbo Natale non finiscono qui: alcune versioni vedono Nonno Gelo come la trasformazione di San Nicola, molto venerato anche in Russia, dove è il patrono di marinai e pescatori. In queste storie San Nicola, Babbo Natale e Nonno Gelo diventano una figura unica e le leggende si intrecciano, sfociando in racconti pieni di magia.

Nonno Gelo è sempre vestito di blu: indossa un lungo cappotto decorato con fiori di neve e in testa ha sempre un cappello a punta. Tra le mani, invece, porta sempre uno scettro: è il dono che Chyskhaan, il signore del freddo in Yakutia, dona a Ded Moroz all’inizio di dicembre come simbolo dell’inizio del nuovo inverno.

Dove abita Nonno Gelo

In Russia, Nonno Gelo ha tantissime residenze e sono tante le città che ospitano Ded Moroz durante le festività.

Veliky Ustyug è stata nominata nel 1998 la patria russa ufficiale di Nonno Gelo, perché è la città più antica del Vologda. Fuori dalla zona residenziale, all’interno di una fitta foresta, troviamo la sua residenza più grande: completamente in legno, al suo interno ha ben 12 stanze utili al suo lavoro, disposte su due piani. Qui vive insieme a sua moglie Zimà (che significa inverno e in russo è un sostantivo femminile).

Alla tenuta si accede passando lungo il Viale dei Miracoli e si possono visitare l’ufficio postale annesso, lo studio di Nonno Gelo, la sala del Trono dove ci si può sedere e esprimere un desiderio, e la stanza dei regali: non quelli che manda ai bambini ma quelli che riceve dai suoi “colleghi”, cioè dalle altre persone che come lui portano i regali ai bambini di tutto il mondo.

Anche a Mosca, capitale della Russia, Nonno Gelo ha una casa: si trova nel parco Kuzminki, nella zona sud-est. Qui va in visita e riceve molti ospiti nel suo teatro e sulla pista di pattinaggio. Quando invece vuole godersi lo skyline di Mosca, risiede nel suo appartamento al 60esimo piano del grattacielo Imperia Tower.

Ogni tanto lo si può trovare anche a Kostroma, una città sul Volga, dove vive sua nipote Snegurochka insieme al suo gatto Bajun. Ma aspettate un momento… Nonno Gelo ha una nipote?

La fanciulla di neve, nipote di Ded Moroz

Снегу́рочка o Snegurochka è la nipote di Nonno Gelo e sua assistente per la consegna dei regali di Natale.

La sua figura nasce grazie all’omonima commedia teatrale di A.N. Ostrovsky, che ha rielaborato un racconto popolare: nella sua storia due genitori, non potendo concepire una figlia, decisero di scolpirne una con la neve. Si sciolse però ai primi raggi di sole di primavera. Ded Moroz, sentendo la triste storia decise di riportarla in vita, prendendola come sua assistente.

Fanciulla di neve

Un’altra versione della sua figura racconta che Snegurochka sia la figlia della Primavera e di Morozco stesso. La fanciulla di neve dovrebbe allontanarsi dalla madre con l’arrivo di Yorilo (il Sole) ma Privamera chiede a Morozco di proteggerla: il padre le congela il cuore e la obbliga a vivere isolata, in un paese dove regna sempre l’inverno. Yorilo, infuriato, scaglia una maledizione: se Snegurochka si innamorerà, morirà all’istante. Dopo varie vicissitudini, Snegurochka dichiarerà il suo amore a Mizgir, un pastore, e verrà colpita da un raggio di sole, sciogliendosi come brina nel lago.

Snegurochka riprende però vita all’inizio dell’inverno e comincia ad aiutare il nonno (o il padre) a intrattenere i bambini con giochi, a condurre danze intorno all’albero di Natale e a distribuire regali.

Ora hai un valido motivo per ricevere ancora più regali: scrivi la letterina a Nonno Gelo e alla fanciulla di neve!

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Bibliografia e crediti:

  • Wikipedia
  • Russia Beyond
  • Intervista a Ksenia Derbentseva 
  • Aasib.org
  • Zerkalo-mitomania
Giada Guerreschi
Giada Guerreschi