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È il 01 dicembre 1955 e il colonnello Harry Soup è in piedi davanti a una finestra, in una base militare americana segreta. Sono gli anni della Guerra Fredda: i rapporti tra America e Russia sono pronti a scoppiare, tutte le forze armate sono allerta. Soup è a capo della NORAD, il dipartimento della difesa aerea, e il suo compito è aspettare LA chiamata.

Sulla sua scrivania ci sono due telefoni: uno grigio, insignificante, suona spesso perché è collegato con tutti gli altri telefoni della zona, a questa linea possono raggiungerlo anche i suoi tre figli e la moglie magari per chiedere l’ora in cui tornerà a casa per cena. Non è questo il telefono che squilla. 

Il 01 dicembre 1955 è il telefono rosso a suonare: il 2-6681 è una linea diretta, di cui solo lui e un generale a quattro stelle del Pentagono conoscono il numero. È la chiamata che stava aspettando e che temeva più di ogni cosa in assoluto. Se il Presidente degli Stati Uniti ha composto quel numero significa che la Russia ha attaccato, l’America è entrata in guerra.

Soup deglutisce e si sistema il colletto della camicia, alza la cornetta, schiarisce la voce. È arrivato il suo momento, tra pochi secondi dovrà lanciare le sue squadre a combattere e sganciare bombe: – Pronto? Qui parla…-

Il colonnello viene interrotto dalla voce dolce di un bambino – Pronto Babbo Natale?

La pubblicità sul giornale

– Sei Babbo Natale? – ripete la voce sottile e timida.

– Ma che scherzo idiota state facendo? – Soup sbraita nella cornetta, se non fosse il telefono rosso avrebbe già tagliato il filo e scagliato l’apparecchio contro la finestra.

Dall’altra parte prima il silenzio, poi grida e urla, il bambino sta piangendo. Il colonnello si irrigidisce, sente dei rumori poi la voce di una donna: – C’era scritto di chiamare da oggi, perché far piangere un bambino?

Soup non capisce: – Dove ha trovato questo numero?

– Sul giornale c’era la pubblicità.

Il colonnello sfoglia uno dei quotidiani sulla sua scrivania e la trova in due secondi: lì, stampato nero su bianco, il numero del telefono rosso. Sopra la faccia di Babbo Natale che invita tutti i bambini a chiamare dal 01 dicembre per parlare direttamente con lui. A causa di due errori di battitura il negozio di giocattoli Sears aveva indovinato il numero del telefono segreto. La donna continua a parlare ma il colonnello la interrompe: – Mi passi suo figlio.

Altro rumore nella cornetta: – Pr… pr… pronto? – dice una voce molto scossa, carica di pianto.

– Ciao piccolino, scusa ma uno dei miei elfi ha rubato il telefono! Oh Oh Oh sono Babbo Natale!

– Davvero?

– Certo, come ti chiami? – gli altri soldati lo stanno guardando in modo strano ma al colonnello non importa e continua a parlare con il bambino. – Sei stato buono? Cosa vuoi per Natale?

Dopo aver riattaccato, Soup ordina agli altri presenti nella stanza di creare una linea con più telefoni collegati al numero di Babbo Natale e assegna le postazioni: – Da oggi siamo Babbo Natale, rispondete a tutti i bambini.

E le chiamate cominciano ad arrivare numerose, e continuano nei giorni successivi: i soldati rispondono Oh Oh Oh, Merry Christmas, i’m Santa Claus, who are you? 

Ai bambini bastava questo per essere felici.

Come nasce il Santa Tracker

Alla vigilia di Natale del 1955, Soup arriva in ufficio in tarda mattinata, trattenuto a casa dalla moglie. Appena entra vede sulla lavagna il disegno della slitta con un finto percorso aereo, e intorno i soldati che ridono e scherzano, prendono in giro chi è stato assegnato a quel lavoro. – Scusi capitano – dice uno accorgendosi della presenza del colonnello – stavamo solo scherzando. 

Soup, che aveva ricevuto una grande pubblicità negli ultimi giorni per il suo dipartimento grazie al telefono di Babbo Natale, non dice nulla. Si avvicina alla sua scrivania e usa il telefono grigio per chiamare una radio locale: – Qui è il comandante Soup del dipartimento di difesa dell’areonautica militare. Abbiamo avvistato un oggetto volante non identificato, i nostri radar sono impazziti. Sembra… sembra… sembra proprio una slitta trainata da renne.

Lo speaker, sorpreso, non fa altro che chiedere informazioni sui dati di volo e così continua per tutto il giorno. Le chiamate arrivano anche dalla radio, e i militari rispondono con dati reali sul volo della slitta: si elencano numeri, coordinate, previsioni atmosferiche, ritardi dovuti a incidenti di percorso.

È così che nasce il Santa Tracker, prima solo telefonico e ora diventato un sito web, gestito sempre dalla NORAD, che ti permette di controllare in tempo reale dove si trova Babbo Natale e che ogni 01 dicembre viene attivato per controllare il percorso della slitta. Basta collegarsi a www.noradsanta.org e ogni giorno si vede Babbo Natale avanzare di qualche chilometro.

Da quel dicembre del ‘55, il colonnello Soup riscosse un enorme successo per il suo gesto, tanto che fu invitato in numerosi programmi radio e intervistato da tutti i giornali che circolavano in America in quegli anni: tutti quelli che lo incontravano lo vedevano vestito nell’uniforme ufficiale della NORAD, sempre impeccabile e sempre molto serio. Nessuno lo ha mai visto sorridere: raccontava di questa vicenda come se avesse spiegato il bombardamento di una nazione, elencando i dati, la voce un unico tono, nemmeno uno sprizzo di gioia trapelava dai suoi occhi. Si presentava agli appuntamenti con in mano una valigetta di pelle nera, sigillata con un lucchetto di cui era il solo a conoscere la combinazione. Tutti ipotizzavano portasse con sé documenti ufficiali che non si fidava a lasciare incustoditi nella base militare.

Solo alla sua morte i figli scoprirono la verità: all’interno conservava tutte le lettere di ringraziamento che negli anni aveva ricevuto e i ritagli di giornale dove si parlava del suo gesto carico d’amore e tenerezza. E così la figura di quell’uomo severo, con il peso di una nazione sulle spalle, pronto a combattere per la propria Patria, ci viene restituita come quella di un uomo dolce, a cui non interessavano tanto le stelle appuntate sul petto quanto aver reso felici i bambini di tutta l’America. Quindi Virginia, Babbo Natale esiste? Sì, e per un giorno, si è chiamato Harry Soup.

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Bibliografia e crediti:

  • Npr
  • Norad
  • Wikipedia
  • Acufeni
  • Mactrast.com
Giada Guerreschi
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