We wish you a Merry Christmas, Joy to the world, Adeste Fideleeees, Jingle Beeeels Jingle Beeels Jingle all the wayyyy… oh what fun it is to ride in a uanorseopensleiii.

Scommettiamo che avete tutti cantato questa prima frase! I canti di Natale (anche quelli in altre lingue) sono diventati ormai parte di un patrimonio umanitario condiviso. Tutti ne sappiamo almeno uno, da quelli più noti ai meno famosi.

In questo approfondimento andiamo alla scoperta del primissimo canto natalizio e di come sono nati alcuni dei migliori canti di Natale.

Ogni brano, canzone o inno che citiamo lo puoi ascoltare in qualche playlist su Spotify.

I primi canti di Natale

Veni, redemptor gentium;
ostende partum Virginis;
miretur omne saeculum:
talis decet partus Deum.

Vieni, redentore del mondo;
manifesta la tua nascita dalla Vergine;
si stupiscano tutte le generazioni:
perché la tua nascita si addice a Dio.

Veni redemptor gentium è un inno scritto a Roma nel IV secolo probabilmente dal Santo vescovo Ambrogio, patrono di Milano morto nel 397.

È solo nel XIII secolo però che i canti di Natale diventano popolari in Italia grazie a San Francesco d’Assisi che cominciò a scriverli nei vari dialetti regionali. 

In Inghilterra, invece, abbiamo la prima attestazione del concetto “Caroles of Cristemas”: John Awdlay nel 1426 stilò una lista di venticinque canti natalizi: purtroppo sono rimasti solo i testi e non l’arrangiamento musicale. Per dare un’occhiata a quello che è stato il suo lavoro e ai temi da lui trattati, trovate una tesi in inglese cliccando qui.

Nel XVI secolo, invece, cominciano a diffondersi alcuni dei canti che conosciamo anche oggi e in particolare: 

  • The 12 days of Christmas: nata probabilmente in Francia ma pubblicata in Inghilterra nel 1780 è stata costruita come una filastrocca, ogni nuovo verso richiama il precedente. In ogni strofa si narra il regalo ricevuto dal “my true love” il mio vero amore. Il primo giorno da cui si parte è il 25 dicembre e si arriva fino all’Epifania.
  • God rest you Merry, Gentlemen: la sua prima apparizione risale al 1760. Il titolo significa “Che Dio ti doni pace e felicità, Gentiluomo”. Spesso però viene scritta con la virgola prima di Merry, modificando il significato in “Che Dio ti doni pace, Felice signore”. 
  • O Tannembaum (O Albero): scritta nel 1824 da Ernst Anschütz, organista tedesco. Il testo originale non fa riferimento all’albero di Natale ma all’abete e alla sua qualità di albero sempreverde, come simbolo di costanza e fede.

Il repertorio italiano dei canti natalizi

Se prima abbiamo tenuto uno sguardo sul panorama europeo, scopriamo ora cosa successe in Italia. 

I primi veri e propri canti di Natale si sviluppano nella nostra penisola nel seicento: erano in origine semplici ninna nanne che venivano cantate ai bambini in onore a Gesù Bambino. In particolare erano molto popolari nell’Italia settentrionale: le più conosciute erano quelle veneziane e bergamasche.

Al centro e sud Italia, invece, queste nenie venivano cantate dai pastori e ricalcavano le laudi delle processioni liturgiche in cui però al latino si mescolavano termini dialettali. 

In Italia però abbiamo un repertorio diverso rispetto agli Inglesi. Ecco come sono nate alcune delle canzoni più popolari:

  • Tu scendi dalle Stelle: in origine veniva chiamata Canzoncina a Gesù Bambino. È stata scritta nel dicembre 1754 dal vescovo Santo Alfonso Maria de’ Liguori. Secondo alcune dicerie napoletane, il compositore utilizzò la stessa melodia del brano “Quanno nascette Ninno”, un canto popolare di Napoli molto conosciuto all’epoca. Per rendere però il brano comprensibile a tutta l’Italia, Sant’Alfonso decise di modificare solo il testo e scriverlo nell’italiano parlato dalle famiglie più ricche e colte della penisola.
  • Adeste fideles (Venite Fedeli): la versione che si canta oggi è stata scritta da John Francis Wade, un religioso vissuto in Inghilterra dal 1711 al 1786 (anno della sua morte). C’è un “ma”: si è presto scoperto che lui l’aveva copiata da un manoscritto del 1720. Altri ritrovamenti hanno però ancor di più confuso le acque: la versione del manoscritto ha alcune parole e strofe diverse rispetto a quella di Wade (Per esempio si legge Adeste Fidelis, Venite Adorate, etc.). La paternità del canto quindi è ancora dubbia.
  • Astro del ciel: è stata suonata per la prima volta il 24 dicembre 1818 a Oberndorf, un paese vicino a Salisburgo. L’autore fu Joseph Mohr, il reverendo della cittadina; Franz Xaver Gruber, invece, fu l’organista che scrisse la melodia. Stille Nacht (Notte Silenziosa) fu poi tradotta in italiano ma non letteralmente: il testo che cantiamo noi italiani fu redatto da Angelo Meli, sacerdote, pubblicato per la prima volta nel 1937 e da allora rimasto nel nostro patrimonio canoro.

Queste sono state le prime canzoni suonate e cantate in tutto il mondo. Ti ricordiamo che su Spotify puoi trovare playlist che, oltre a queste che ti abbiamo raccontato qui, hanno anche tante altre canzoni più recenti dedicate al Natale. Ascoltatele durante i pranzi e le cene in famiglia!

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Bibliografia e crediti:

  • d.lib.rochester.edu
  • Wikipedia
  • Italiani.it
  • librieparole.it
  • blogdellamusica.eu
Giada Guerreschi
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