Secondo il calendario gregoriano che utilizziamo in Italia il 21 dicembre è il solstizio d’inverno, cioè il giorno più lungo dell’anno.

Come vi avevamo anticipato nella prima puntata di questo calendario dell’avvento, a dicembre c’erano numerose ricorrenze che venivano festeggiate dai pagani.

Prima del Natale c’era un’altra festività che viene celebrata ancora oggi: lo Yule, o appunto il solstizio d’inverno.

Il solstizio d’Inverno

Come tutti sappiamo, il solstizio d’inverno è quel giorno dell’anno in cui la Terra raggiunge la sua massima distanza dal Sole ed è la notte più lunga di tutte.

Se da un lato l’oscurità regna sovrana, dall’altro è il giorno in cui la luce comincia di nuovo a prendere terreno: è infatti da questo giorno che le giornate cominciano pian piano ad allungarsi.

Il Natale è il modo in cui i cristiani hanno deciso di simboleggiare la rinascita della luce: il figlio di Dio infatti porta in Terra una nuova speranza, cioè la riapertura delle porte del Paradiso sbarrate da quando Adamo ed Eva sono stati cacciati.

Abbiamo anche visto insieme le tradizioni legate alla figura di Santa Lucia: nel calendario giuliano, infatti, dicembre era il decimo mese (da qui il nome) e il solstizio d’inverno avveniva nel nostro 13 dicembre, festa della Santa patrona della vista.

Lo Yule

Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
È la Grande Madre che Lo crea
È il Signore della Vita che è nato di nuovo!
L’oscurità e la tristezza vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno!

da La danza della Dea di Starhawk

Prima del Natale però c’erano numerosi riti pagani ma il più antico e conosciuto è sicuramente quello della nascita del nuovo Sole.

Secondo i linguisti Yule deriva dalla parola Hijól che in norreno significa “ruota” per fare riferimento al fatto che il sole si trova nel punto più basso dell’orizzonte; secondo altri studi, invece, il termine potrebbe derivare da Jo’l (sole), una parola germanica pre-indoeuropea: ancora oggi nelle lingue scandinave Jul si utilizza sia per indicare il Solstizio d’inverno che il Natale.

La Grande Madre Terra è la divinità dell’oscurità e del gelo che si è innamorata del dio Sole: ogni anno viene da lui fecondata e nel giorno della morte del Sole Vecchio, rappresentata dalle tenebre, il nuovo Sole Bambino (chiamato anche Figlio della Luce) rinasce e si fa pian piano strada nel mondo: le giornate si allungano sempre di più fino al solstizio d’estate che è il massimo momento di splendore.

Se ci fermiamo un momento a riflettere possiamo benissimo capire da cosa nasce questa celebrazione: l’uomo è un animale diurno. La paura del buio è una delle più diffuse tra gli esseri umani e i nostri sensi non sono adatti per vivere nelle tenebre. Il motivo di questa festa è sì celebrare la nascita di una nuova luce ma ci ricorda anche quanto questa luce, essendo appunto nuova, è fragile e deve essere protetta.

Così come Gesù arriva sulla Terra in fasce, anche il sole è debole: per questo motivo le celebrazioni non vengono fatte con grandi fuochi ma con deboli fiamme come candele, lanterne, luci intermittenti. Siamo noi che dobbiamo proteggere questa nuova luce appena nata.

Simboli dello Yule

Così come per il Natale, anche lo Yule ha delle usanze per le sue celebrazioni. Primo fra tutti il vischio: come vi avevamo già accennato nella puntata dedicata ai regali di Natale, il vischio era molto caro anche ai celti.

Per chi festeggia lo Yule questa pianta rappresenta la vita: le sue bacche bianche simboleggiano il seme maschile. La quercia sulla quale di solito cresce, invece, simboleggia la parte femminile, dalla cui unione si genera vita immortale. Un tempo poteva essere raccolto solo da un sacerdote druidico con il suo falcetto d’oro: lo deponeva poi in una bacinella d’acqua e lo faceva riposare per una notte intera.

Il giorno del solstizio poi l’acqua veniva distribuita tra i fedeli: questi si bagnavano polsi e collo per proteggersi da ogni male.

Fare un idromassaggio è considerato uno dei riti fondamentali: come la natura che si sta in questo momento riposando, così anche noi nel periodo solstiziale dovremmo prenderci una pausa. L’acqua che ribolle simboleggia i nove mesi che abbiamo trascorso nell’utero quindi è come se in un certo senso stessimo rinascendo in vista del nuovo anno.

Anche fare un albero solstiziale è un modo per celebrare questa ricorrenza: non è come l’albero di Natale ma è decorato con delle raffigurazioni del sole, candele (meglio se elettriche per evitare incendi), rami di vischio e agrifoglio. In alternativa potreste usare degli addobbi di colore bianco, oro, rosso e nero.

Alcuni riti dello Yule

Accensione del ciocco: come abbiamo accennato prima, durante il giorno dello Yule si deve accendere un ciocco, nel camino o nel prato. Si prende un grande pezzo di quercia e lo si adorna con rami di betulla, simbolo delle nascite; tasso, che indica la morte; agrifoglio, simbolo dell’anno calante; edera che indica il dio solstiziale.

Mentre il ciocco brucia si brinda alla nuova luce con del vin brulè e si mangiano dolci: i resti dei piattini si gettano nel fuoco. Il giorno seguente le ceneri vanno ridate alla Madre Terra e sparse quindi nel giardino (o in alternativa nei vasi di piante).

Il ramo dei desideri: nove giorni prima del Soltizio bisogna trovare un ramo secco e dipingerlo d’oro. Una volta asciutto vanno appese delle strisce di carta rosse che penzolano e il ramo va messo in alto davanti all’ingresso della propria casa.

Chiunque passi sotto può scrivere sui biglietti i propri desideri che verranno poi piegati in modo che non vengano visti da nessuno. Durante la celebrazione nel giorno del Solstizio, si gettano sul ciocco acceso queste strisce di carta e il ramo. Il fumo sale fino agli dei e magari qualcuno accetterà di esaudire il desiderio.

Conoscevate già lo Yule e le tradizioni legate a questa festa? Fatecelo sapere nei commenti!

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Bibliografia e crediti:

  • ilcerchiodellaluna.it
  • cronacheesoteriche.com
  • madameblatt.it
Giada Guerreschi
Giada Guerreschi