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È il dicembre 1914 e la guerra continua ininterrotta dal 3 agosto, quando la Germania ha dichiarato guerra alla Francia e invaso il Belgio. Gli eserciti hanno ormai assunto le loro posizioni e i colpi imperversano da una trincea all’altra. Tedeschi contro francesi e inglesi. Papa Benedetto XV ha chiesto alle truppe di fare una tregua per celebrare la nascita di Gesù, ma nessuno degli eserciti vuole fare il primo passo. L’idea di “cessare il fuoco per Natale” comincia a girare tra i soldati ma a tutti sembra una cosa impossibile da realizzare. Se ci si sporge troppo dalla trincea si rischia la morte.

Arriva il 24 dicembre e a Ypres, una città nella regione delle Fiandre, gli uomini continuano a lottare. Cala la sera e i soldati si concedono un attimo di riposo. Alle 20.30 un grido arriva dalle trincee tedesche: gli inglesi imbracciano le loro armi, pronti ad attaccare ma presto capiscono che non è una sola voce. C’è un coro che intona una canzone: 

Stille Nacht! Heilige Nacht!
Alles schläft, einsam wacht

Leon Harris, il caporale dell’esercito britannico, è il primo a capire la melodia e risponde in inglese. 

Silent night, holy night

Le truppe britanniche si uniscono.

All is calm and all is bright.
Round yon virgin, mother and child
Holy infant, so tender and mild
Sleep in heavenly peace,
Sleep, sleep in heaven, heavenly peace

Il Natale è arrivato sul campo di battaglia.

La tregua di Natale

I soldati tedeschi, disobbedendo agli ordini degli ufficiali, escono dalle trincee andando verso gli inglesi. Al posto delle armi in mano hanno sigarette, cioccolata, whisky.

100.000 uomini, fino a qualche minuto prima nemici, cominciano a scambiarsi doni, strette di mano, abbracci. Si beve insieme, si intonano canti di Natale, si ride e si scherza. Si piange.

È Enrie Williams, un ex soldato semplice, a raccontare la vicenda nel 1983, durante un’intervista per un programma inglese.

Mentre osservavo il campo ancora sognante, i miei occhi hanno colto un bagliore nell’oscurità. A quell’ora della notte una luce nella trincea nemica è una cosa così rara che ho iniziato a passare la voce ai miei compagni. Non avevo ancora finito che lungo tutta la linea tedesca è sbocciata una luce dopo l’altra… e poi ho sentito una voce. Non si poteva confondere quell’accento, ed ecco arrivare lungo tutta la nostra linea un saluto mai sentito in questa guerra: “Soldato inglese, english soldier, buon Natale! Merry Christmas!

I festeggiamenti continuano fino al giorno seguente: i soldati pranzano insieme sul fango congelato nella “No man’s land”, la terra di nessuno, che divideva i due schieramenti. Qualcuno propone di giocare a qualcosa, un altro prende alcuni stracci e li lega insieme con del filo. Gli tira un calcio, un altro risponde. Tutti hanno voglia di toccare quella palla, creata dal nulla. Si organizza una partita. Inghilterra contro Germania. I soldati si alternano in campo, si gioca senza sosta e finisce 2 a 3 per i tedeschi.

Negli anni la veridicità di questo evento è stata messa in discussione ma sono tanti i documenti che la attestano. Oltre al racconto di Ernie Williams ci sono anche lettere che parlano della tregua e la disputa di una partita. I giornali dell’epoca, inoltre, ripresero l’episodio a dimostrazione che i soldati non erano davvero cattivi e agguerriti: stavano semplicemente obbedendo agli ordini della propria Patria. Quindi la Guerra era un abominio, in quanto obbligava uomini perbene a spararsi tra di loro.

Gary Lineker, famoso giocatore e allenatore inglese, ha spesso affermato durante le sue interviste che «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince». Quel Natale 1914 forse la Germania vinse in meno di novanta minuti, o forse vinse l’Inghilterra, non lo sappiamo.

Ma quello che ci rimane è potente, ha scavalcato il tempo e ancora oggi ci fa provare qualcosa. Dopo aver scoperto insieme a voi mostri e storie vere di Natale, noi di Bakeca Racconta vi lasciamo con questo augurio: fate entrare i mostri in casa, che a volte i vostri nemici più grandi possono sorprendervi e giocare a pallone con voi.

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Bibliografia e crediti:

  • Wikipedia
  • Fanpage.it
  • Giocopulito.it
  • Rsi.ch
Giada Guerreschi
Giada Guerreschi